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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Autostrada Serenissima

A4, incidente del bus ungherese. Si fa remota l'ipotesi di un guasto tecnico

Questo non significa necessariamente che la tragedia avvenuta vicino a Verona Est sia stata causata dal conducente. Le fiamme potrebbero infatti aver distrutto gli elementi che avrebbero indicato il guasto

"Secondo le informazioni ricevute dalle indagini sull'incidente dell'autobus di venerdì 20 gennaio a Verona, le autorità non hanno finora trovato alcuna prova che indica un guasto meccanico". A dirlo all'agenzia di stampa ungherese Mti, è stato il ministro degli esteri ungherese Peter Szijjarto, che ha anche confermato la notizia che sull'asfalto non è stato trovato nessun segno di frenata.

Si continua ad indagare a 360 gradi sull'incidente in cui hanno perso la vita 11 ragazzi e 5 adulti, con 2 uomini ancora in ospedale in condizioni gravissime. Ma più passano i giorni e più alcune ipotesi diventano più plausibili. I casi potrebbero essere due: o l'autista ha avuto un malore oppure un colpo di sonno, andando così a sbattere contro il pilone dell'autostrada vicino al casello di Verona Est, o l'incendio scaturito dall'incidente ha bruciato quegli elementi che avrebbero indicato agli investigatori il guasto tecnico all'origine della tragedia.

Intanto dall'Hotel Ibis che li aveva ospitati, sono ripartiti tutti i familiari delle vittime. Il loro contributo sarà essenziale per il riconoscimento dei corpi carbonizzati, che avverrà attraverso il test del Dna. Solo dopo aver dato il giusto nome ad ogni corpo, le salme potranno essere rimpatriate. I costi del rimpatrio saranno coperti dall'associazione ungherese di pompe funebri, come ha confermato il ministro degli esteri Szijjarto, mentre i costi dei funerali saranno coperti dal Comune di Budapest, dove i ragazzi del pullman studiavano.

Restano stazionarie le condizioni dei due feriti ancora ricoverati e ancora non identificati. L'uomo che ha riportato ustioni nel 60% del proprio corpo ha dovuto sottoporsi a dei trapianti di pelle, mentre il trauma cranico subito dall'altro ferito pare in fase di riassorbimento e se la situazione dovesse migliorare, si potrebbe pensare anche ad un suo rimpatrio nel giro di qualche settimana.

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