Traforo, il Comune si costituisce in giudizio nel ricorso al Tar di Technital

La vita amministrativa del Comune di Verona procede anche in questo periodo di transizione e campagna elettorale. Sul fare o non fare il Traforo delle Torricelle si confrontano i candidati sindaco, ma intanto il Comune una decisione l'aveva presa ed era quella di dichiarare decaduta l'aggiudicazione della concessione.

La partita è stata però riaperta dalla campagna elettorare, con i favorevoli al traforo pronti a far ripartire il progetto nella nuova amministrazione. Inoltre c'è il ricorso al Tar di Technital, la capofila dell'associazione temporanea di imprese che si erano aggiudicate il bando per i lavori di realizzazione dell'opera. E per il ricorso al Tar, gli uffici hanno ottenuto dall'avvocatura civica la costituzione in giudizio del Comune di Verona.

"Passaggi così delicati per l'interesse della città solitamente vengono accompagnati da un indirizzo politico della giunta comunale che in questo caso però non c’è stato - ha commentato il candidato sindaco Michele Bertucco - Si sappia che, da qui in poi, tutti i comportamenti del Comune non chiaramente indirizzati a sostenere l'interesse dei veronesi a incassare la fideiussione verranno segnalati alla Corte dei Conti".

"Hanno ragione tutti i candidati che dicono che il progetto di questo traforo è ormai morto e sepolto, ma è bene chiarire che i soldi della fidejussione non ci pioveranno dal cielo - ha avvertito Alberto Sperotto, candidato al consiglio comunale con la lista Verona in Comune, che sostiene Bertucco - Sarebbe bene specificare fin da subito la strategia per recuperare e poi anche reinvestire queste risorse, magari vincolandole, come noi ci proponiamo di fare, a progetti di mobilità sostenibile".