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Venerdì, 29 Marzo 2024

Traffico di droga dal Sud America all'Italia, 19 arresti: coinvolta Verona

L'operazione "Hermano" dei carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria è scattata all'alba di martedì: nel mirino un'organizzazione dedita all'importazione di sostanze stupefacenti

È scattata all'alba di martedì l'operazione "Hermano" dei carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, nei confronti di un'articolata organizzazione dedita all'importazione di droga dal Sud America, che arrivava in Italia dopo una tappa intermedia in Spagna. 
Sono 19 le persone risultate destinatarie dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale reggino, eseguite su richiesta della Dda, dai militari del comando provinciale di Reggio Calabria, con la collaborazione dei colleghi dei territori interessati: Milano, Parma, Verona (dove ne è stata eseguita una) e Vicenza.

I componenti del sodalizio sarebbero stati soliti chiamarsi tra loro con l'appellativo "hermano". La base operativa dei “fratelli” era la Piana di Gioia Tauro, nello specifico Taurianova, da dove smistavano i carichi di cannabis, hashish e cocaina verso il resto della penisola, ma i militari ne hanno però seguito le tracce. 

L'indagine ha preso il via in seguito ad un arresto compiuto nel dicembre 2017 a carico di un individuo originario di Polistena, per detenzione illecita di sostanze stupefacenti: durante un controllo di polizia, vennero rinvenuti, nascosti nell'auto da lui condotta, 4 chili di marijuana.
Da lì è partita la ricostruzione della filiera dello stupefacente avviata dai militari dell’Arma che, a partire da quel sequestro, avrebbe permesso di ricostruire l’esistenza di un sodalizio criminale ben organizzato, capace di gestire traffici illecito di cannabis e cocaina.

Gli esiti emersi dalle indagini, avrebbero permesso infine di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati e, sulla base anche dell’ipotesi d’accusa accolta dal gip, di ricostruirne il modus operandi: questi grazie a fonti di approvvigionamento sul territorio nazionale e all’estero, provvedevano a importare in Italia ingenti partite di droga. Il narcotico veniva poi trasportato, anche a mezzo di veicoli con “scomparti segreti”, nelle principali città italiane, fra cui Milano e Roma, dove veniva poi suddiviso in dosi e smerciato.

Diversi i recuperi di droga avvenuti nel corso dell’attività, tra cui è annoverato il rinvenimento di una vasta piantagione di canapa indiana, in un'impervia zona di montagna del comune di Oppido Mamertina.

Infine, in ordine all’aggravante della natura transnazionale del traffico di stupefacenti, secondo la tesi accusatoria, gli arrestati avrebbero goduto di rapporti privilegiati con produttori peruviani di cocaina, grazie ai quali erano in grado di acquistare partite di droga a prezzi concorrenziali.
Allo scopo di sviare i controlli delle forze dell’ordine o i controlli di sicurezza in aeroporto, la droga veniva poi trasportata in forma liquida, chimicamente intrisa nelle fibre di valigie o altri contenitori, come riscontrato in occasione di un rinvenimento eseguito a Biella, dove i carabinieri hanno sequestrato 250 grammi di cocaina trasportata in un trolley adottando questa modalità, unitamente a due bidoni con all’interno del solvente che, verosimilmente, sarebbe poi servito al processo inverso di estrazione della sostanza.

Il quadro indiziario, rassegnato alla procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha permesso quindi di raccogliere un dettagliato scenario probatorio e di identificare con qualificata probabilità i responsabili negli odierni destinatari della misura cautelare. «Trattandosi di provvedimento in fase di indagini preliminari - specificano i carabinieri - rimangono salve le successive valutazioni in sede processuale».

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