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Cronaca

Tombe divelte ad Albaredo, caccia ai predatori d'oro

Bare manomesse e danni alle lapidi del cimitero comunale. I carabinieri: "Forse cercavano preziosi"

Stanno indagando anche i carabinieri della Compagnia di Legnago, sullo sconcertante episodio di vandalismo avvenuto ad Albaredo d’Adige, nel cui cimitero sono state profanate alcune tombe. Per il fatto avvenuto nella notte di domenica, gli investigatori sono aperti a qualsiasi indizio: dall'ombra oscura dei riti satanici, a qualche giovane bravata e soprattutto ai predatori d'oro presente nelle bare. I danni sono stati perpetrati, in particolare, alla cappella privata di una famiglia del paese. Sono state demolite due lapidi con il muro di chiusura dei loculi e sono state manomesse le bare, con asportazione di parte dei resti ossei.

Dal Comando di Legnago fanno sapere che la zona non è mai stata scossa da questi tipi di reato. "Non ci risulta, attualmente, la presenza di qualche setta satanica- dichiara il capitano, Francesco Provvidenza-. Tuttavia stiamo prendendo in seria considerazione la pista dei predatori di metalli prgiati. Alcune usanze prevedono che i morti siano sepolti con gioielli e preziosi". Una prima conferma potrebbe essere data dal modus operandi con il quale hanno agito i vandali: in prima istanza hanno mirato ad una bara del 1957. Poi, data la saldatura di zinco difficile da scassinare, sarebbero passati ad una più semplice del 1928, che è stata ritrovata, il lunedì mattina, completamente aperta.
A dare la dato notizia è stato il sindaco, Paolo Silvio Menegazzi, che ha fatto intervenire la municipale, la quale poi ha contattato la Procura della repubblica. Il magistrato ha già fatto intervenire la polizia scientifica per i rilievi del caso. In serata si provvederà alla ricomposizione delle bare e alla relativa chiusura dei loculi.

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