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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Borgo Roma / Via San Giacomo

Terremoto in Nepal. Fra i 7.000 dispersi c'è anche un ragazzo veronese

Non si hanno più sue notizie da sabato. I familiari mantengono il riserbo in attesa di notizie dal ministero degli esteri, ma Giovanni, abituato ai lunghi viaggi all'estero, non si era registrato sul sito della Farnesina

Sono solo otto i connazionali che si sono registrati al sito www.dovesiamonelmondo.it prima della partenza, su un totale di oltre duecentosettanta viaggiatori rintracciati al momento. “A parte una novantina di connazionali iscritti all'Aire (l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero), per tutti gli altri italiani”, spiega la Farnesina, “si sta procedendo caso per caso”. Giovanni Cipolla fa parte di questi “altri”. Il ragazzo di Verona di cui i familiari non ricevono notizie da sabato, giorno della catastrofe naturale che ha colpito Kathmandu, era partito con altri tre amici, ma poi le strade si sono divise e, nel paese ora sotto shock per la catastrofe naturale, era rimasto solo lui. “Le operazioni di individuazione e di assistenza a favore dei connazionali”, si sottolinea alla Farnesina, come riportato da L’Arena, “sarebbero ovviamente più efficaci e più rapide se essi figurassero sul sito, come più volte pubblicizzato dal Ministero degli Esteri”.
Giovanni non era alla prima esperienza in Asia e forse è stata proprio questa consuetudine a far passare in secondo piano il semplice processo di registrazione sul sito del Ministero. Dopo essersi diplomato all’istituto tecnico infatti, aveva trascorso anche un anno in Australia, lavorando come barista in un locale gestito da italiani. Poi il ritorno a Verona e quindi la ripartenza per il Nepal, paese in cui era già stato tempo prima. Ora, a circa 48 ore dal sisma, amici e parenti rimangono in contatto con l’Unità di crisi della Farnesina, aspettando novità sul caso. La speranza è l’ultima a morire e il fatto che Giovanni non abbia più fatto avere sue notizie non deve allarmare eccessivamente perché in un paese colpito da una tale tragedia, è normale che le reti di telecomunicazione siano state quantomeno danneggiate. Quel che è certo è che il bilancio di vite umane si aggrava ogni giorno che passa e ciò non rassicura. A oggi sono più di 3.000 le vittime accertate e più di 7.000 i dispersi, fra i quali cinque sono di nazionalità italiana.

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