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Cronaca Centro storico / Corso Porta Borsari

Tentata estorsione milionaria ad un imprenditore di pellicce: tre arresti

Due commercianti del settore ed un artigiano edile sono finiti in manette al termine di un'indagine della Squadra Mobile di Forlì: uno di loro aveva uno showroom a Verona

Tre persone sono state arrestate in seguito ad una tentata estorsione milionaria ai danni dell'imprenditore di pellicce Giorgio Magnani, ma l'intervento della Squadra Mobile di Forlì ha permesso di assicurare alla giustizia i tre responsabili, tra i quali sono presenti due commercianti del settore. Si tratta di: U.C., 58enne di Soncino, titolare di un showroom a Milano; G.P., 59 anni e originario di Viadiana, proprietario di uno showroom situato a Verona; E.V., artigiano edile di 54 anni di Orzinuovi. 
L'episodio prende vita a ridosso del “Mifur 2016 Salone Internazionale della Pellicceria e della Pelle”, che si tiene a partire da mercoledì alla Fiera di Milano: un appuntamento chiave per il mercato del settore, che ha spinto i due commercianti a compiere questa mossa. Tutti e tre però adesso si trovano nel carcere di Cremona, a disposizione del pubblico ministero locale. 

L'indagine si è svolta in circa 24 ore sotto la guida del Pm e ha preso il via quando Magnani, proprietario della Romagna Furs, si è recato in Questura per denunciare la perdita di una ingente fornitura di pellicce affidate in conto vendita a U.C. Gli accertamenti della Mobile hanno permesso di appurare che il commerciante di Soncino, con l'aiuto di E.V., la notte del 7 febbraio ha rubato dal suo stesso showroom l'intero carico di pellicce (del valore di 2 milioni di euro al pubblico), che è stato trasportato in luogo sicuro, prima di avanzare la propria richiesta di estorsione. Le difficoltà economiche del 58enne infatti non gli permettevano di saldare il debito con Magnani: la sua richiesta quindi era quella di azzerare il passivo in cambio di metà refurtiva. 

E qui entra in gioco G.P.. A lui infatti sono state affidate le trattative con la vittima, in quanto anche il commerciante di Viadarna aveva con lui un debito di diverse migliaia di euro e aspirava a sua volta a vedersi riconosciuta, almeno in parte, la remissione anche della sua grave posizione debitoria come compenso per la riuscita della transazione. Le indagini però erano già in corso e, grazie anche alle intercettazioni telefoniche, hanno permesso alle forze dell'ordine di seguire l'evolversi della vicenda. 

L'estorsione ha visto il suo epilogo domenica. G.P. si è recato nella sede della Romagna Furs per chiudere i discorsi: una volta avuta in mano la documentazione che certificava l'estinzione del debito, ha condotto un delegato dell'azienda all'abitazione di U.C. per prendere la merce. Verificata la validità dei documenti, lo scambio è stato eseguito. Il carico si trovava in parte in un furgone dell'artigiano edile, in parte nella casa di U.C. e anche in una roulotte con targa tedesca di sua proprietà.

Il tutto, ovviamente, è avvenuto sempre sotto lo sguardo delle forze dell'ordine: cinque pattuglie della Mobile di Forlì e una di quella di Cremona, ha seguito da lontano la vicenda fino al momento dell'intervento.
I tre sono stati tratti in arresto con l'accusa di estorsione aggravata. Tutta la merce, il cui valore all'ingrosso s'aggira sui 900mila euro, è stata recuperata (oltre 300 capi) e ora si trova sotto la custodia giudiziaria. 

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