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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Tentano di rubare delle auto, arrestati

Si tratta di tre giovani veronesi, solo uno maggiorenne

Poco prima delle ore 2.00 della notte di giovedì 9, giungeva al “113” una telefonata da parte di alcuni autisti in sosta e in transito nei pressi dell’area di servizio “Monte Baldo ovest” dell’autostrada A4 che riferivano di aver visto una Fiat Punto di colore argento – con la serratura della portiera che dava l’idea di essere stata forzata - con tre giovani a bordo sostare dinnanzi il minimarket vicino alla pompa di benzina e, subito dopo, con una manovra contromano andare a parcheggiarsi dietro allo stesso minimarket, nei pressi dell’area adibita al parcheggio dei mezzi pesanti. Ipotizzando che i tre volessero compiere una rapina o comunque un’incursione ai danni del minimarket, sul posto dopo pochi minuti giungevano 4 pattuglie della polizia stradale. Giunte all’area di servizio, sul retro, tra i tir, trovavano parcheggiata la Fiat Punto argento, con la serratura effetivamente forzata e il blocco accensione manomesso. Gli occupanti nel frattempo erano riusciti a sfuggire agli agenti scavalcando la recinzione posteriore e facendo perdere le loro tracce per le vie del centro abitato di Caselle di Sommacampagna. Gli agenti si mettevano pertanto alla ricerca dei tre e nel frattempo verificavano al terminale che l’autovettura era stata rubata poco prima a San Bonifacio.
Tramite la sala operativa della polizia venivano pertanto diramate le ricerche dei tre giovani alle altre forze di polizia presenti in zona. Tra queste, la centrale operativa della compagnia carabinieri di Villafranca, che provvedeva ad inviare verso la zona alcune pattuglie del nucleo radiomobile.
L’efficace coordinamento tra le centrali dei carabinieri e della polizia faceva sì che la fuga dei tre si facesse particolarmente ardua dal momento che venivano stretti da nord, dalle pattuglie della polizia stradale, mentre da sud da quelle dei carabinieri di Villafranca. Vistisi braccati, a piedi e senza ormai un mezzo con cui lasciare la zona dal momento che avevano poco prima abbandonato la Fiat Punto, i tre mettevano in atto un estremo tentativo di fuga, provando a rubare consecutivamente ben tre autovetture; con la prima autovettura, una Ford Sierra 4x4, il furto falliva per l’entrata in funzione del sistema acustico di allarme. Il terzetto non si perdeva d’animo e procedeva per la via scuole dove tentava di rubare contemporaneamente una Volkswagen Passat e una Ford Escort. Ma proprio in quel frangente, i tre si sono trovati all’improvviso comparire una delle pattuglie del nucleo radiomobile della compagnia di Villafranca inviate in zona. Ritenuto troppo azzardato tentare una fuga – a piedi – per le vie urbane, i tre giovani tentavano maldestramente di far finta di nulla allontanandosi camminando. Venivano tuttavia subito bloccati dai militari ai quali, in quegli attimi, non sfuggiva di sentir cadere degli oggetti che i tre avevano addosso. Venivano infatti recuperati un cacciavite e una busta contenente 2 grammi di hashish.
I tre venivano ammanettati e condotti presso il comando compagnia a Villafranca. Identificati in: Fulle Lorenzo, classe 1990, residente a San Bonifacio, nullafacente, con precedenti segnalazioni per furto aggravato e danneggiamento; V.D. classe 1992, residente Verona, nullafacente; C.M. classe 1992, residente San Bbonifacio, nullafacente, con precedenti segnalazioni per danneggiamento.
Tutti e tre venivano dichiarati in stato di arresto per i reati di ricettazione (per la Punto rubata abbandonada all’area di servizio), furto aggravato in concorso, detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. I due minori venivano condotti presso il centro di accoglienza di Treviso a disposizione del tribunale per i minorenni di Venezia. Il Fulle stamani veniva condotto dai carabinieri a comparire a giudizio per direttissima. Questo terminava con la convalida dell’arresto e la richiesta di rinvio dell’udienza da parte della difesa per il 21 luglio. Udienza che il Fulle dovrà comunque attendere in custodia cautelare agli arresti domiciliari.

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