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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Tenta di stuprare una 27enne, fermato ubriaco

La violenza nel weekend scorso a Bussolengo, all'uscita della discoteca "Pika"

Poteva finire male per la giovane 27enne di origini peruviane aggredita la notte di sabato scorso a Bussolengo da un cittadino marocchino, E.H., operaio di 39 anni residente a Sommacampagna. I fatti si sono concentrati nella notte tra il 10 e l'11 aprile, attorno alle 3e30 all’uscita di una discoteca di ballo latinoamericano, il “Pika House” nella zona industriale a ridosso del centro commerciale “La Grande Mela”.

All’uscita del locale la giovane si era allontanata di qualche passo per chiamare un taxi che la riportasse a casa e in quel momento le si è avvicinato un uomo a piedi, visibilmente ubriaco, che ha cominciato a farle avances “spinte” e ad importunarla con oscenità di ogni tipo. Poi il 39enne è passato direttamente ai fatti, allungando le mani e strattonando la donna, impedendole di rientrare nella hall della discoteca per chiamare aiuto. Durante la breve colluttazione la giovane ha perso il cellulare e in preda al panico è riuscita a fuggire dirigendosi verso i parcheggi del centro commerciale.

L’ultimo assalto dell’aggressore è scattato nella zona più buia della “Grande Mela”, nel posto auto dedicato ai dipendenti. E’ stato a quel punto che E. H. ha tentato la violenza finale sulla donna ma che, fortunatamente, non è andata a buon fine per l’intervento immediato della pattuglia dei carabinieri che pochi secondi prima avevano assistito in diretta sui monitor del centro di videosorveglianza all’ultimo piano del centro commerciale. Alla vista dei lampeggianti l’uomo, ancora fuori di sé, non ha opposto resistenza ed è stato arrestato e condotto al Comando stazione di Villafranca. “Al limite del coma etilico”. Questo quanto affermano gli agenti dell’Arma dopo le normali procedure di analisi alcolemica: un tasso del 2,2 avrebbe provocato nell’operaio marocchino il raptus di violenza sulla giovane. Per lui si sono aperte le porte del carcere di Montorio Veronese e la convalida dell’arresto di ieri mattina con l’accusa di violenza sessuale e le aggravanti di aver approfittato del luogo deserto e buio. Prognosi di qualche giorno per la donna, babysitter di Verona, condotta all’ospedale dopo la testimonianza ancora in stato

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