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Cronaca Stazione / Piazzale XXV Aprile

TAV, da Verona Nord a San Massimo presentati per la prima volta i progetti

"Dopo tante parole arriviamo al dunque - ha dichiarato soddisfatto Vincenzo D'Arienzo, deputato PD - Verona avrà il collegamento desiderato che ci connetterà con la linea da Milano e verso il Brennero, meta naturale dei nostri traffici merci"

Rete Ferroviaria Italiana ha depositato il progetto del nodo di Verona, dall'area a nord di Verona fino al quartiere di S. Massimo. Il progetto, che è al centro dello studio di impatto ambientale, prevede: l'ingresso dei treni da ovest attraverso la realizzazione di due nuovi binari AV/AC nel tratto compreso tra l’autostrada A22, a circa 150 mt ad ovest dell’attraversamento dell’A22 che, di fatto, è l'attuale punto di arrivo della tratta Brescia/Verona e il quartiere di S. Massimo, ad ovest di Verona Porta Nuova. Il piano prevede inoltre la realizzazione di due nuovi binari relativi all’interconnessione con il Quadrante Europa nel tratto compreso tra l’A22 e l’innesto sulla linea ferroviaria verso il Brennero.

“Dopo tante parole arriviamo al dunque - ha dichiarato soddisfatto Vincenzo D'Arienzo, deputato PD - Verona avrà il collegamento desiderato che ci connetterà con la linea da Milano e verso il Brennero, meta naturale dei nostri traffici merci. L'occasione è utile anche per razionalizzare e potenziare i dispositivi della stazione di Verona P.N. e, quindi, avere gli adeguamenti tecnologici per la gestione delle modifiche agli impianti esistenti e per la gestione degli impianti di nuova realizzazione. Un'innovazione importante per il futuro di Verona e per la vocazione logistica che esprime”.

Il passaggio ha un'importanza epocale, essendo infatti la primissima volta che da Roma si ha notizia di una pianificazione effettiva relativa al passaggio dell'alta velocità all'interno del territorio comunale di Verona: “Nei prossimi anni Verona sarà al centro di imponenti investimenti - continua D'Arienzo - e sarà ancora più interconnessa con il nord Europa. Saremo tra le poche città italiane con una rete ferroviaria con un alto grado di interoperabilità. Ciò favorirà ulteriori investimenti privati collegati alla capacità e all’efficienza delle infrastrutture ferroviarie”.

Per quanto riguarda però il prolungamento dalla Stazione di Porta Nuova e quella di Porta Vescovo restano aperte molte incognite, non essendo ancora stato pubblicato alcun progetto, cosa che D'Arienzo auspica avvenga in tempi quanto più brevi possibili: “Il confronto è stato avviato e spero che in tanti forniscano il proprio contributo. Per quanto mi riguarda – sottolinea il deputato - chiederò attenzione e accorgimenti per evitare che l'opera da opportunità diventi orpello per il territorio, in particolare nell'area di S. Massimo per la quale è stato sottoscritto un protocollo d'intesa che dovrà essere rispettato fedelmente. Inoltre, appare opportuno conoscere il progetto del prolungamento dalla stazione PN a quella di Porta Vescovo, compreso il delicatissimo passaggio sull'Adige (zona ponte S. Francesco) nonché la connessione tra il tratto progettato e il lotto IV del corridoio 1 Verona/Pescantina. Insomma - conclude D'Arienzo - Verona è interessata da quattro progetti: BS/VR, VR/VI, VR/Pescantina e il nodo di Verona. A quando una tavola d'insieme per evitare di ragionare sempre su pezzetti?”.

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