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Rubato più di 20 anni fa, il tabernacolo viene recuperato dai carabinieri e restituito

Il bene ecclesiastico è tornato nella Chiesa di Santa Lucia di Quistello, in provincia di Mantova, dove era stato sottratto il 24 aprile 2001

Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica del tribunale di Verona e con la collaborazione dei colleghi del Reparto Operativo scaligero, i carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia sono riusciti a recuperare un bene ecclesiastico che era stato rubato più di 20 anni fa. Un ritrovamento avvenuto nell'ambito delle operazioni di perquisizione svolte a carico di un ex antiquario, residente in provincia di Verona, che hanno previsto il controllo di varie opere d'arte. 

Avvalendosi della banca dati dei beni illecitamente sottratti, utile a prevenire e contrastare il commercio di beni culturali di provenienza illecita, i militari sono riusciti ad individuare l'oggetto rubato dalla Chiesa di Santa Lucia di Quistello, in provincia di Mantova il 24 aprile 2001. Si tratta di un tabernacolo ligneo che si configura come un esempio di arte popolare lombarda di fine Ottocento e che presenta una decorazione ad intaglio e cesellatura su lamina argentata, riproponendo un repertorio esornativo di stampo neobarocco e che imita i modelli in metallo.
L’opera è racchiusa entro modanature mistilinee con terminazioni a volute che contornano anche lo sportello entro cui campeggia un calice, con l’ostia consacrata e raggi discendenti dalle nuvole. Sia i raggi che il calice presentano una superficie dorata.
Negli spazi di risulta laterali si sviluppa un motivo fitomorfo a volute e a candelabra, mentre all’interno è presente un motivo inciso a losanghe. Il coronamento è costituito da un elemento pentafogliato di ispirazione acroteriale.

Il bene ecclesiastico era inserito all’interno della parete absidale, costituendo parte integrate e decorativa del sottostante altare, all’interno della piccola chiesa mantovana.

Le indagini condotte dal Nucleo TPC di Venezia hanno consentito di ricostruire la storia del tabernacolo: dopo il furto e la ricettazione, il bene ecclesiastico è stato oggetto di vari passaggi di proprietà, che hanno interessato diverse persone, sino a giungere nelle mani di un soggetto che ha tentato di mascherarne la provenienza, dichiarando di averla acquistata da una persona deceduta anni prima, con l’intento di vanificare le indagini.

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