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Tabaccaio truffato, due denunciati: i consigli dei carabinieri per non venire raggirati

Sarebbero riusciti a farsi caricare due carte prepagate con circa 7 mila euro con una scusa, ma i militari sono sarebbero riusciti ad identificarli al termine delle indagini

Due individui di origine campana sono stati identificati e denunciati all'autorità giudiziaria di Verona dai carabinieri della stazione di Tregnago, che, al termine delle indagini, li hanno ritenuti responsabili di truffa ai danni del titolare di una rivendita di tabacchi del medesimo Comune. 
La vicenda risale al 2022, quando un uomo si è qualificato come tecnico dell’antiriciclaggio e, grazie a una serie di indicazioni di presunta natura tecnica, avrebbe indotto l'esercente ad effettuare delle operazioni al terminale con lo scopo di ricaricare due carte prepagate rincoducibili ai due soggetti, per un importo complessivo di 7 mila euro. 

“Smishing” e raccomandazioni

Come spiegano dall'Arma, questa tipologia di truffa sarebbe particolarmente diffusa: questi individui, ritenuti esperti manipolatori, grazie anche ad una dialettica forbita e toni gentili, sarebbero in grado di argomentare le loro richieste con spiegazioni apparentemente tecniche e pertinenti, che permetterebbero loro di raggirare le proprie vittime. 
Nel frattempo la campagna di sensibilizzazione dei carabinieri di Verona prosegue, con lo scopo di cercare di prevenire le truffe ai danni degli anziani, e non solo. Negli incontri sostenuti nell’ultimo mese a San Bonifacio, San Giovanni Ilarione, Soave, Monteforte d’Alpone e Vestenanova è stato trattato in particolare il fenomeno sempre più diffuso del cosiddetto “Smishing”.
I carabinieri segnalano che i cybertruffatori sono soliti fare una massiccia trasmissione di sms, all’apparenza inviati da un istituto bancario in realtà estraneo alla vicenda, in cui l’utente viene avvisato di un tentativo di frode e viene quindi chiesto di fornire i propri dati personali per bloccare l’accesso abusivo. Questa è la cosidetta tecnica dello “smishing”, ovvero letteralmente l’unione di due termini inglesi, “sms” e “phishing” (messaggi mail rivolti a far cadere nella trappola i destinatari, convincendoli a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi enti affidabili).

I militari, durante gli incontri con la cittadinanza, hanno ricordato anche di:

  • diffidare da richieste di dubbia provenienza;
  • non aprire mai messaggi sms o mail di cui si ignora la provenienza, anche se l’oggetto sembra interessante, serio, importante;
  • non effettuare collegamenti al sito indicato nel testo di questi sms o mail;
  • non comunicare mai informazioni personali (quali username, password, codici di accesso), e nel dubbio di recarsi presso un comando stazione carabinieri al fine di ottenere le delucidazioni necessarie o contattare il numero di emergenza 112.

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