Sventato lo scasso alle poste di via Trapani, arrestato 32enne
In manette un pluripregiudicato veronese grazie all'intervento tempestivo di due carabinieri
È bastato l’occhio attento della pattuglia dei carabinieri a sventare il furto all’ufficio postale di zona San Massimo e ad arrestare Salvatore Nicolosi, un pregiudicato veronese di 32 anni. L’uomo era riuscito ad intrufolarsi nella sede di via Trapani, nei pressi del villaggio Oca Bianca, verso le 2e30 di ieri notte, con tutti gli arnesi del mestiere: piede di porco, pinze, guanti di lattice e torcia. Dopo aver divelto la grata d’ingresso, ha scassinato la porta e sfondato il vetro di sicurezza a colpi di grimaldello. Non ha fatto a tempo a raggiungere la cassa dell’ufficio quando i due carabinieri del Cio, Compagnia d’intervento operativo, lo hanno bloccato e condotto in carcere. In mano aveva i pochi spiccioli, 40 euro, che era riuscito ad intascarsi dal bancone delle impiegate prima di arrivare alla sala con i contanti che era l’unica, in tutto l’ufficio postale, dotata di sistema d’allarme.
Un arresto in flagranza fortuito, quindi, sventato dai carabinieri che, un paio di volte al mese, giungono a Verona da Mestre per fornire supporto al pattugliamento delle zone sensibili della città. Proprio nel momento del furto, passando di lì, si sono accorti della grata divelta e sono riusciti a beccare lo scassinatore con le mani nel sacco. Qualche minuto più tardi e Nicolosi sarebbe riuscito a mettere mano ai contanti in cassa, sfruttando l’assenza di telecamere e dell’allarme nella sede.
“Purtroppo- precisa il maggiore Filippo Melchiorre, del Comando provinciale dell’Arma- alcuni uffici, un po’ datati, non hanno ancora installato un sistema di videosorveglianza adeguato rendendo più facile l'intrusione di certi scassinatori. Nella fattispecie il 32enne arrestato aveva una lunga serie di precedenti penali per furto e rapina, e aveva già passato alcuni anni in carcere”. L’arresto di Nicolosi è stato convalidato ieri pomeriggio con l’accusa di furto aggravato. Resterà in cella fino a febbraio, quando si apriranno le porte del tribunale per il processo.