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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Belfiore

Due ragazzi armati di pistola sorpresi in attesa fuori da una banca di Belfiore

I due, uno piacentino e l'altro siciliano, sono stati sorpresi in un furgoncino parcheggiato tra un istituto di credito e un ufficio postale. A bordo avevano un casco, una ricetrasmittente, guanti ed un'arma pronta a fare fuoco

Un episodio inquietante, che con ogni probabilità sarebbe potuto finire molto peggio se non fosse stato per l'accortezza dei carabinieri, ecco cosa è successo nei giorni scorsi a Belfiore. Proprio mentre in tutta la provincia continuano i casi di rapina, infatti, sembra proprio che l'ennesimo episodio sia stato sventato da un controllo di routine del 112.

FERMI IN MACCHINA – A far scattare i sospetti dei militari dell'Arma sono stati due individui a bordo di un Fiat Doblò. I due, entrambi di 28 anni, uno originario di Piacenza e l'altro della Sicilia, erano da lungo tempo fermi a bordo del furgoncino in sosta in prossimità di un ufficio postale e di una banca. Quando i carabinieri si sono avvicinati i due hanno acceso il motore del mezzo, quasi a confermare i peggiori sospetti dei militari. È quindi scattato il controllo del veicolo e degli occupanti, esame che ha riservato non poche sorprese agli uomini del 112: sul sedile posteriore c'erano un casco e un paio di guanti neri, all'interno della tasca portaoggetti sul lato guidatore c'era una ricetrasmittente (funzionante e sintonizzata su un canale operativo) e nella tasca interna del giubbotto del piacentino i militari hanno trovato una pistola “Tanfoglio” Browning con matricola abrasa, con il colpo in canna e senza sicura.

IN MANETTE – I due sono stati arrestati con l'accusa di detenzione illegale di arma da fuoco e portati in caserma, nel corso della perquisizione è emerso poi che in un contenitore c'erano tre banconote da 50 euro false. Ieri sono comparsi per la convalida davanti al collegio presieduto da Sandro Sperandio. Nel corso dell'interrogatorio il picentino si è assunto ogni responsabilità sia relativamente alla detenzione dell'arma sia per quella delle banconote. Ha detto di aver chiesto un passaggio all'altro giovane che tuttavia non era a conoscenza che fosse armato. Una ricostruzione confermata dal coindagato. Il giovane, con precedenti specifici, è ora in carcere, mentre il suo complice è ai domiciliari. Entrambi aspettano il processo.

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