Assume la badante con un inganno e la violenta, arrestato camionista
L'uomo, un quarantenne mantovano, aveva detto di aver bisogno di un aiuto per accudire la madre, in realtà morta da anni. Dopo aver condotto la vittima in una casa di Bardolino ha abusato di lei
Violenza sessuale sulla badante russa, questa l'accusa che ha portato all'arresto da parte dei carabinieri di Bergamo di un camionista di 41 anni, di Moglia (Mantova). La vittima, una donna russa di 46 anni residente regolarmente a Bergamo, avrebbe subito le violenze ancora il 10 dicembre scorso, in una casa di Bardolino, sul lago di Garda. Alcuni giorni prima la donna, di professione badante e regolare in Italia da una decina d’anni, aveva pubblicato su un sito internet un annuncio per trovare lavoro. Proprio quest'annuncio online aveva portato i due ad incontrarsi, il camionista aveva infatti prontamente risposto alla richiesta con una semplice telefonata, in cui l'uomo aveva spiegato di avere bisogno di una badante per la sua anziana madre. Peccato che i genitori del mantovano siano entrambi morti da diversi anni.
I due si erano così dati appuntamento alla stazione ferroviaria di Peschiera del Garda, dove la russa era arrivata in treno da Bergamo, mentre l’autotrasportatore in auto. Con la vettura i due si erano recati nella casa di Bardolino che un amico aveva prestato al mantovano. Lì sarebbe avvenuta la violenza. Tornata a Bergamo, la donna aveva sporto denuncia ai carabinieri: è seguita una lunga indagine, visto che la russa non sapeva di preciso dove si trovasse la casa della violenza. Ha aiutato i carabinieri anche attraverso un disegno dell’immobile. Dopo diversi mesi di indagini i militari sono risaliti al sospettato, arrestato su ordine di custodia cautelare emesso dalla procura di Verona. Ora è ai domiciliari. A sua discolpa dice che il rapporto sarebbe stato consenziente. Ma la sua versione non è ritenuta credibile.
