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Cronaca Centro storico / Corso Porta Nuova

L'Adige navigabile. Illustrato durante un convegno lo studio di fattibilità

Per il consigliere regionale Stefano Valdegamberi, il progetto è semplice e potrebbe anche autofinanziarsi, diventando così a costo zero per la collettività

Non è mancata la partecipazione al convegno di martedì 31 maggio dal titolo "Navigabilità dell’Adige: un’utopia possibile", organizzato dall’associazione culturale Futuro Popolare, presieduta da Gilberto Pozzani, all’istituto Cangrande di Verona.

Durante l'evento, l’ingegnere Simone Venturini ha illustrato lo studio di fattibilità di un progetto che renderebbe navigabile l’Adige come lo era un tempo. La navigazione lungo il fiume Adige nel tratto cittadino è attualmente ostacolato da due problemi: i bassi ripescaggi nel tratto compreso tra il ponte di Castelvecchio e il ponte Garibaldi e tra ponte Nuovo e ponte alle Aleardi, e il salto presente nei pressi del ponte Pietra. Il primo problema può essere superato regolando i livelli del fiume Adige all’interno della città su quote leggermente superiori. In questo modo i natanti turistici potrebbero passare lungo il fiume disponendo dei necessari pescaggi. Più critico l'aspetto dal salto in corrispondenza di ponte Pietra, che non ha un’origine naturale perché è dovuto al posizionamento di massi avvenuto intorno agli anni '70 per proteggere la base delle fondazioni delle pile in alveo del ponte Pietra. Storicamente però ponte Pietra non ha mai avuto problemi di fondazioni; al contrario la protezione con massi di pile già così spesse tende addirittura ad aumentare l’effetto di scalzamento che le portate di piena possono generare attorno alle pile stesse. Sarebbe più utile dunque rimuovere i massi inutili per riottenere un profilo del fiume più adeguato. 

Nel convegno è stato suggerito una soluzione per entrambi i problemi: una piccola opera di sostegno costituita da paratoie a ventola incernierate sul fondo del fiume in corrispondenza del ponte tubo, che in località Boschetto trasporta i reflui fognari dalla sinistra del fiume al depuratore di Verona. Tra l'altro esiste già un’opera in alveo costituita da questo ponte tubo ed è sufficente collocare tra le pile di questo ponte delle esili paratoie metalliche in grado di sostenere il livello del fiume in maniera da lambire la quota del toro lapideo che orla la base dei muraglioni cittadini e che rappresenta proprio la quota del livello ammissibile del fiume senza che ciò possa arrecare qualsiasi tipo di danno alle strutture murarie di sponda. In questo modo, con un intervento piuttosto semplice e anche poco costoso si riesce ad ottenere la navigazione del fiume con indubbi rilevanti effetti dal punto di vista turistico con la possibilità di collocare nella zona di Porta Fura presso il bastione di San Zeno il ricovero dei natanti e anche il cantiere di rimessaggio, con una serie di pontili lungo il tratto cittadino che consentiranno l’accosto, la discesa e la risalita dei turisti che potranno raggiungere le zone più belle della città.

A conclusione del convegno il consigliere regionale Stefano Valdegamberi ha evidenziato la semplicità e la fattibilità di un progetto che può autofinanziarsi ed essere a costo zero per la collettività.

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