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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Stroncata la banda dei videopoker, manette per il capo 23enne

Cinque colpi in un mese per 60mila euro di refurtiva nella Bassa. In fuga due complici

“I dodici secondi per irrompere nel bar, prelevare le slot machines e scappare potrebbero essere paragonati ai tempi di un centometrista”. Comincia con una battuta la spiegazione del capitano dei carabinieri del Comando di Legnago, Francesco Provvidenza, sugli ultimi arresti che hanno portato dietro le sbarre la mente criminale della banda dei videopoker, il pregiudicato 23enne di origine nordafricana, Houcine Mahtoum, residente a Nogara. A lui e ai suoi complici sono imputati almeno cinque grossi colpi nei bar e nei locali del basso Veronese da inizio dicembre.

Le indagini sono partite dai militari della stazione di Sanguinetto dopo i numerosi episodi di furto con scasso nei locali di Nogara, Cerea e Cologna Veneta. Indagini “tecniche”, in cui si sono susseguiti appostamenti, visione dei filmati delle telecamere e grazie ai quali è stato possibile accertare il coinvolgimento di altri suoi connazionali nei furti. Le manette, per il 23enne e per un suo complice, sono arrivate lo scorso 8 gennaio, verso le 2e15 di notte dopo un colpo riuscito al bar “Glamour Caffè” di Villimpenta, località mantovana a ridosso dei territori nogaresi. Nel locale erano penetrati due dei tre membri della banda sfondando la porta d’ingresso e, in dodici secondi, avevano fatto razzia della macchinetta portamonete, caricandola sulla Fiat Marea guidata dal capo, e si erano dileguati con il bottino di 1800 euro. Il loro errore, quella notte, è stato dettato dall’avidità: non paghi del colpo andato a segno, i tre sono tornati nello stesso locale puntando, stavolta, ai videopoker ma sono stati sorpresi dai carabinieri, messi in allarme dalla spaccata. Alla vista dei militari, due furfanti sono riusciti a fuggire a piedi attraverso la campagna circostante, mentre per Mahtoum la fuga in macchina è durata poco, intercettato a Nogara da una pattuglia dell’Arma e sottoposto immediatamente a fermo giudiziario. Ieri è avvenuta la convalida dell’arresto e per lui si sono aperte le porte del carcere di Montorio, in attesa del processo aperto dalla Procura di Mantova.

Al momento i riscontri investigativi fanno risalire alla sua banda una serie di furti nella Bassa, per un totale di circa 60mila euro di refurtiva: il primo, avvenuto il 7 dicembre bar “Mittley Wine” di Castel d’Ario, in provincia di Mantova, per un bottino di 800 euro. Il secondo, con bottino di almeno 40mila euro tra attrezzature e un mezzo da lavoro, in un cantiere edile di Sorgà, del 23 dicembre. Gli altri hanno preso di mira tabaccai e bar, con altri furti di cambia monete, videopoker e poi, ancora, schedine “gratta e vinci” e un notebook per un totale di circa seimila euro. Al vaglio dei carabinieri del Comando di Legnago ci sarebbero ora altre indagini per accertare il coinvolgimento della banda in altri furti analoghi.

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