Tra gli appassionati di calcio circolava spesso una divertente storiella, della quale qualcuno era pronto a giurare che fosse realmente accaduta, altri la presentavano come fosse una specie di leggenda: in occasione di un calcio di rigore, il portiere che si preparava a ricevere il tiro in porta, nel tentativo di distrarre l'avversario sul dischetto improvvisamente si calava i calzoncini e letteralmente "mostrava gli attributi". Risultato pallone fuori e rigore fallito.

Passando alla cronaca, sulla veridicità di quanto è avvenuto il 30 dicembre 2012 allo stadio Bentegodi, ora nessuno potrà più dubitare. Sì perché un aitante tifoso scaligero è appena stato condannato per un fatto che, senza una sentenza a comprovarne l'autenticità, probabilmente sarebbe passato alla storia di bocca in bocca a metà tra il racconto leggendario e il fatto di "cronaca sportiva". Il fatto avvenne in occasione della partita Verona - Modena, terminata sul punteggio di 3 a 1 in favore dell'Hellas, verso le ore otto di sera come ricorda l'Arena, quando il tifoso gialloblu si lasciò andare a uno spogliarello degno di "Full Monty" dinanzi alle forze dell'ordine schierate.

L'uomo in questione, si tratta di K. G. uno Svizzero, era assieme ad un altro gruppetto di tifosi veronesi sotto la curva degli ospiti a fine gara, cosa che non mancò di attirare l'attenzione dei poliziotti, i quali subito si diressero verso di loro. E in tutta risposta K.G. aveva deciso di calarsi i pantaloni, mostrando in segno di sberleffo agli Agenti il pendolo del proprio orologio a cucù. Risultato finale: una bella condanna a nove mesi di reclusione, giunta dopo 3 anni, comminata dal Giudice Paola Vacca con pena sospesa, per "meditata derisione" nei confronti di pubblico ufficiale.