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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca San Zeno / Stradone Porta Palio

Strade troppo pericolose per le bici: Fiab propone 6 soluzioni a "costo zero"

Il ciclista deceduto in seguito all'incidente di via Quarto Ponte, è la terza vittima di questo 2016 e la Federazione Italiana Amici della bicicletta è corsa ai ripari con sei proposte per l'amministrazione comunale

In corrispondenza di aree ad alta percorrenza ciclopedonale occorrono concrete misure di moderazione del traffico, soprattutto per quanto riguarda la limitazione della velocità degli autoveicoli. Questo è quanto tragicamente ci insegna ancora una volta l'investimento mortale di un ciclista in Via Quarto Ponte avvenuto pochi giorni fa, il terzo di questo 2016: al di là della doverosa ricostruzione della dinamica dell'incidente, occorre prendere atto che, in prossimità della frequentatissima ciclabile del Camuzzoni, trovarsi un ciclista che attraversa la strada, non è un'eventualità remota ma una certezza di cui deve farsi carico anche chi è chiamato a programmare la gestione della viabilità cittadina.

A partire da questo presupposto Fiab Verona ha presentato una serie di proposte "a costo zero", o quasi, per la risoluzione di criticità viabilistiche gravi in diversi punti della città, che in parte l'associazione ha già avuto modo di illustrare all'amministrazione comunale nel corso di un incontro interlocutorio. Tutti gli esempi sono illustrati nel dettaglio sull'ultimo numero della rivista Ruotalibera. Eccoli riassunti dai dirigenti Fiab Giorgio Migliorini e Corrado Marastoni. 

  • 1° Proposta. Si parte con la stazione del bike sharing di Porta Palio, altro naturale attrattore di biciclette: i ciclisti in uscita dal parcheggio diretti in centro dovrebbero immettersi nella rotatoria in mezzo al traffico automobilistico, girare attorno alla Porta e proseguire lungo il corso. Nella realtà tutti evitano questo giro tortuoso e pericoloso, ciascuno si arrangia come può, invadendo marciapiedi, arrischiando tratti in contromano, compiendo ogni genere di infrazione. Questo non per scarso senso civico ma per mancanza di soluzioni viabilistiche razionali. La più corretta secondo noi sarebbe un percorso che passi davanti alla Porta e poi prosegua lungo il marciapiede sul lato dell'ex ospedale militare fino al semaforo degli Scalzi.
  • 2° Proposta. Lasciare irrisolto l'attraversamento tra via Nizza e Via Stella è poco sensato tenendo conto che l'asse Via Carducci-Ponte Nuovo è uno dei più battuti dai ciclisti provenienti dai quartieri Est e diretti in centro. Sarebbe sufficiente dare continuità alla pista di Via Nizza disegnando per terra i quadrotti che consentono l'attraversamento in sella alla bici e sostituire lo stallo di carico e scarico merci che occlude la visuale agli automobilisti con stalli per motocicli o rastrelliera per bici.
  • 3° Proposta. Se l'interruzione della ciclabile di Via Nizza è da eliminare non ci sono parole per descrivere l'impossibilità di imboccare in sicurezza, per chi viene da San Michele, la ciclabile di Via Unità d'Italia – Corso Venezia. La pista inizia fuori dal centro abitato e si trova sul lato non favorevole. La soluzione più semplice sarebbe la creazione di una corsia ciclabile monodirezionale sul marciapiede (da sistemare) che si trova sull'altro lato della strada, lungo l'ex stabilimento Tiberghien, che porti i ciclisti fino a via Del Capitel dovefinalmente troviamo il primo attraversamento semaforizzato da completare con i quadrotti.
  • 4° Proposta. Via San Paolo è un brevissimo tratto di strada (circa 200 metri) alla fine di Via XX Settembre (direzione centro). Va aperto alle bici poiché rappresenta il percorso più breve, conveniente e sicuro per chi proviene dai quartieri Est passando per Via Trezza o Via Mazza. L'alternativa attuale è allungare il percorso passando da Via San Francesco costringendo i ciclisti ad una partenza in ripida salita (e in mezzo al traffico) dal semaforo di Via Porta Vittoria subito prima di Ponte Navi.
  • 5° Proposta. Ripristinare i tratti di ciclabile soppressi in Lundadige Attiraglio su entrambi i lati della strada a seguito della decisione di creare la corsia di immissione al Pronto Soccorso per chi proviene da Parona. Siamo tutti consapevoli delle criticità relative al posizionamento dell'ospedale, occorre pertanto essere pragmatici prendendo atto che quella corsia di immissione è molto poco utilizzata. Il beneficio di mettere in sicurezza i ciclisti è maggiore rispetto al disagio della svolta a sinistra di qualche automobile. Assieme al ripristino della ciclabile proponiamo l'istituzione del limite dei 30 Km/h in prossimità dell'entrata del Pronto Soccorso.
  • 6° Proposta. Via Cesiolo, problema annoso: dovremmo evitare che i ciclisti si riversino in Via Mameli e l'unica soluzione appare quella di consentire loro il controsenso in Via Cesiolo. Il principio è lo stesso che ha ispirato il tratto di ciclabile in controsenso realizzato in Via Santini, solo che al Cesiolo lo spazio scarseggia. Essendo una via tipicamente residenziale senza traffico di attraversamento la circolazione va regolata con una condivisione degli spazi tra utenti della strada con regole di moderazione che già all’estero si applicano.

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