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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Spostamenti tra Comuni a Natale, qual è la situazione? Anziani soli: i chiarimenti ufficiali

Si potrà fare visita fuori Comune ad un anziano in buona salute, ma rimasto solo a Natale?

Cosa succederà a Natale, Santo Stefano e Capodanno in Veneto? In Italia vi saranno ancora Regioni zona gialla? In ogni caso, sarà possibile spostarsi tra Comuni diversi interni ad una stessa Regione? Sono temi sui quali ormai si discute da giorni, al punto che si è forse persa di vista quale sia la situazione attuale, peraltro in costante evoluzione ed aggiornamento. Al momento è indicato nell'ultimo Dpcm un divieto di spostamenti tra Regioni diverse, anche qualora fossero considerate zona gialla, il quale avrà però effetti solo a partire dal 21 dicembre e fino al 6 gennaio 2021. In tale arco temporale, inoltre, solo per i giorni del 25, 26 dicembre ed il primo dell'anno 2021, il divieto di spostamenti riguarderà anche quelli tra Comuni differenti interni ad una stessa Regione, anche se zona gialla. Si fa un gran parlare in questa fase complicatissima di possibili nuove modifiche alla normativa, ma di senso diametralmente opposto: da un lato con deroghe e aperture per i piccoli Comuni e, dall'altro, con nuove restrizioni in vista su scala nazionale e l'intero Paese che potrebbe ritrovarsi per il periodo natalizio in zona arancione o addirittura rossa, quindi con spostamenti vietati in un caso tra Comuni diversi e, nell'altro, addirittura all'interno anche del poprio stesso Comune (oltre che con bar e ristoranti chiusi in entrambe le circostanze).

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A fronte di tale situazione abbastanza contraddittoria e molto delicata, vanno poi ricordate ugualmente quelle che sono già oggi le «forti raccomandazioni» rivolte ai cittadini sia dal Governo nazionale, sia ad esempio contenute anche nell'ultima ordinanza regionale firmata dal presidente del Veneto Luca Zaia. Riassumendole con una formula breve: evitate di far visita ad amici o parenti che non siano vostri conviventi, a meno che abbiate delle stringenti necessità. Tra queste ultime, evidentemente, non pare rientrare il semplice volersi scambiare gli auguri di Natale.

Anche per il divieto di spostamenti tra Comuni nei giorni di Natale, Santo Stefano e primo dell'anno, già oggi valgono alcune eccezioni. Nel recente aggiornamento delle FAQ disposto dal Governo per tale periodo, si legge chiaramente: «In ogni caso, sarà possibile spostarsi tra comuni/province/regioni diversi per motivi di lavoro, necessità o salute». È in tal senso allora indispensabile chiarire bene cosa sia una «situazione di necessità», poiché è stato più volte spiegato che qualora si abbia un parente o altra persona non autosufficiente cui prestare assistenza, anche nei fatidici giorni del 25, 26 dicembre ed il primo dell'anno, sarà sempre consentito spostarsi anche tra Comui diversi. Che succede però in caso vi sia un parente, o altra persona, pienamente autosufficiente ed in buona salute, ma che viva da solo e con i relativi congiunti tutti al di fuori del suo Comune? In altri termini, può la solitudine di una persona in buona salute essere considerata in se stessa un motivo valido per derogare al divieto di spostamento tra Comuni per il 25, 26 dicembre e primo dell'anno stabilito già oggi nell'ultimo Dpcm? La risposta a tale interrogativo è stata fornita dalla Regione Veneto, in una precisa nota di "chiarimento" relativa alle disposizioni contenute nel Dpcm del 3 dicembre scorso.

In merito agli «spostamenti fuori Comune per ragioni di assistenza nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno», la Regione Veneto ha chiarito con una nota ufficiale che «sono ammessi in presenza di due requisiti». Tali requisiti devono essere entrambi presenti affinché nei termini del Dpcm sussista la cosiddetta «situazione di necessità» che consente di derogare al divieto di spostamenti, vediamo quali sono:

  • «a) Si tratta di congiunti, intesi come soggetti nei cui confronti sussista un rapporto personale che dia luogo ad obblighi giuridici o morali di assistenza (es. coniugi, anche in caso di separazione, genitori, fratelli, figli, stabile rapporto affettivo);
  • «b) difficoltà o impossibilità della persona alla quale si presta assistenza di far fronte alle esigenze quotidiane essenziali o di tutelare la propria incolumità e la propria dignità, per uno stato stabile o anche per condizioni provvisorie quale la malattia (reperimento e cucina cibo, reperimento farmaci, esigenze di igiene e cura della persona e della casa connesse al decoro della vita individuale, condizioni psicologiche di difficoltà)».

In merito al secondo punto, la Regione Veneto fornisce un'ulteriore importante precisazione: «La non autosufficienza certificata è condizione sufficiente ma non necessaria, essendo ammessa l’assistenza anche in situazione di difficoltà o impossibilità di minore gravità. Le certificazioni mediche sulle condizioni della persona assistita possono essere utili ai fini della documentazione della necessità della visita». In sostanza, viene detto che la non autosufficienza non deve necessariamente essere certificata da un medico, poiché le situazioni di difficoltà di un singolo possono anche essere di entità minore rispetto, poniamo, ad un handicap fisico formalmente riconosciuto e, comunque, produrre una «situazione di necessità» che consenta al congiunto di derogare al divieto di spostamento.

Che succede però in materia di solitudine di una persona, anche se fosse una persona anziana? La risposta al riguardo, sempre con riferimento alla normativa del Dpcm, che la Regione Veneto fornisce è altrettanto chiara: «Secondo le FAQ del Governo, non è invece di norma ammessa la visita finalizzata ad alleviare lo stato di solitudine il cui peso è solitamente aggravato nel periodo festivo». In breve, ad oggi secondo le norme disposte dal Dpcm del 3 dicembre (che potrebbero cambiare nelle prossime ore), un anziano che abiti da solo e non abbia congiunti nel proprio Comune, potrebbe essere obbligato dalla Legge a trascorre il Natale da solo.

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