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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Santa Lucia e Golosine / Via Villafranca

Guardia giurata ai domiciliari dopo la sparatoria, l'accusa è di "tentato omicidio"

Alla base della sparatoria vi sarebbe una truffa circa l'acquisto per 54.000 euro di alcune repliche di orologi "Rolex". Per il giudice è alto il rischio di reiterabilità del reato e grave il fatto che la guardia giurata abbia messo in serio pericolo l’incolumità di persone estranee

È stata accolta dal giudice per le indagini preliminari la richiesta depositata dal pubblico ministero, lo scorso 13 giugno, nei confronti di L. D., la guardia giurata che mercoledì pomeriggio, in via Villafranca, ha esploso numerosi colpi d’arma da fuoco contro l’auto di T. H., a seguito di una truffa da quest’ultimo organizzata a suo danno. All’uomo, indagato per il reato di "tentato omicidio", è stata applicata la misura degli arresti domiciliari presso l’abitazione.

Rischio elevato di reiterazione del reato

L’esigenza cautelare, secondo l’autorità giudiziaria, è apparsa sussistente sotto il particolare aspetto del pericolo di reiterazione del reato. La gravità della condotta tenuta, infatti, consistita nello sparare ripetutamente con la pistola in dotazione verso l’autore della tentata truffa e della moglie, sua complice nella fuga, avrebbe messo in serio pericolo l’incolumità delle persone presenti sulla pubblica via, totalmente estranee alla vicenda. Questa considerazione, unitamente alla non rassicurante personalità dell’arrestato che, oltre ad essersi fatto trascinare in una situazione a rischio, si è presentato, nel caso di specie, armato, dimostrando scarsa padronanza e scarso controllo delle proprie azioni, nonostante l’assunta veste di guardia giurata, hanno indotto il G.I.P. a ritenere assai elevato, concreto ed attuale il rischio di ripetizione di altri gravi delitti della stessa specie.

La miccia della truffa dei Rolex contraffatti

Le dinamiche della vicenda, chiaramente descritte nel capo di imputazione, sono state ricostruite sulla base del contributo fornito da alcuni testimoni che hanno assistito alla fase di esplosione dei colpi contro l’auto a bordo della quale T. H., con la complicità della moglie, stava fuggendo. Fondamentali anche le dichiarazioni rese da quest’ultima, sulla scorta delle quali è stato possibile ricostruire l’antefatto: il compagno della donna, a suo dire, avrebbe organizzato, quello stesso pomeriggio, una truffa a danno di un suo conoscente, mediante la vendita di repliche di orologi Rolex. L’uomo avrebbe, poi, incaricato la compagna di aspettarlo a bordo di un’auto, in via Villafranca, fino al termine della transazione.

La guardia giurata, a sua volta, ha confermato la stessa versione dei fatti, dichiarando di essersi accordato con un presunto collezionista, per l’acquisto di 4 orologi di cospicuo valore e di aver sparato, a suo dire in direzione delle gomme dell’automobile, dopo che il truffatore gli aveva strappato dalle mani il sacchetto con all’interno la somma di 54.000 euro, pattuita come compenso per la compravendita.

Non configurabile la "legittima difesa"

Considerando che due dei colpi sono riusciti a raggiungere T. H., ferendolo ad un braccio e alla schiena, secondo gli investigatori, come riportato anche nell’ordinanza applicativa della misura cautelare, la condotta dell’indagato, allo stato delle indagini, è sussumibile nell’ipotesi di "tentato omicidio". Non è parsa inoltre configurabile la scriminante della legittima difesa, tenuto conto che, nel caso di specie, è venuta meno la proporzionalità tra difesa e offesa, posto che il danno inflitto con l’azione difensiva ha un’incidenza di gran lunga superiore a quella del danno patrimoniale subìto, derivante dalla perdita di una somma, seppur importante, di denaro.

Gli arresti domiciliari

La misura degli arresti domiciliari disposta dal G.I.P., dott. Luciano Gorra nei confronti della guardia giurata L. D., corredata dal divieto di allontanamento dal domicilio senza l’autorizzazione del giudice, è stata eseguita, nel pomeriggio di venerdì 14 giugno, dagli agenti della squadra mobile della questura di Verona incaricati di seguire le indagini.

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