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Cronaca

Sparatoria con la polizia, fermato un altro complice

Intercettato a Padova un altro rapinatore che aveva tentato il colpo ad una gioielleria di Modena

Un nono uomo di origine francese, appartenente alla banda sinti intercettata lunedì sera a Portile, nel Modenese, nel conflitto a fuoco in cui è morto un rapinatore, è stato fermato a Padova e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria. Si tratta di Ouaib Variba, 51 anni, residente a Modena. All’ora della rapina l’uomo si trovava nella città emiliana, ma non era assieme ai complici. Non avendo più loro notizie, si è spostato verso Padova dove è stato catturato dalla squadra mobile euganea. Le indagini nei confronti della band, che gravita tra la Lombardia, il Veneto e l'Emilia, sono state condotte dalle squadre mobili di Verona, Como e Padova i cui investigatori hanno ricostruito movimenti e attività della banda, controllandone i sopralluoghi presso possibili bersagli.

A Portile, per prevenire la rapina che la banda stava realizzando, erano presenti in tutto una ventina di poliziotti delle tre questure e di quella di Modena per competenza territoriale. Oltre al deceduto, Giuseppe Mayer, 61 anni, veneziano nato a Marcon e domiciliato in un campo nomadi di Milano, la banda era composta da un sinti nato in Serbia, Miroslav Velimirovic, 43 anni, e da Antonio Variba, 33 anni, Lidia Held, 50, Felice Mayer, 52, Paolo Di Colombi, 46, Riccardo Di Colombi, 27, Nada Pasquale, 40. Le due donne erano entrate per prime nella gioielleria e avevano lasciato aperta la porta per i complici. Mayer, al momento della tentata rapina, era in possesso di una pistola con dieci protettili, provento di un furto compiuto nel 2009 in un’abitazione in provincia di Parma dove, oltre all’arma, erano stati rubati anche diversi gioielli.

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