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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Indagine della Squadra Mobile: "pezzo grosso" dello spaccio di hashish a Verona in manette

In precedenza erano stati sequestrati circa 4 chili di "fumo" e 4 persone erano state arrestate in 2 distinte operazioni svolte all'inizio di settembre, che avrebbero permesso di risalire all'individuo fermato nella mattinata di venerdì

Un cittadino di origini marocchine residente in provincia, D.B. classe 1981, è stato arrestato nella mattinata di venerdì dagli uomini della Squadra Mobile di Verona, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale scaligero, la dottoressa Paola Vacca. 

L'articolata indagine svolta dal personale della 2° Sezione – Contrasto al crimine diffuso, si è conclusa al termine di una serrata attività che il 3 settembre scorso aveva portato all'arresto di due cittadini marocchini, pregiudicati per reati inerenti gli stupefacenti ed irregolari sul territorio nazionale, presso il B&B “Mavipagi” di via Foroni e il 6 settembre di altri due uomini, uno di origini marocchine e l’altro italiane, in zona Chievo: i primi due per detenzione ai fini di spaccio di 2,060 chili di hashish e 6 grammi di cocaina e gli altri dopo essere stati colti in flagranza del medesimo reato con 1,022 chili di hashish. 

I numerosi servizi di osservazione e pedinamento svolti nell'attività investigativa, avrebbero permesso di accertare che D.B. rivestiva un ruolo chiave nello smercio di hashish in varie zone della città, soprattutto a Cà di David, in Borgo Milano e in Borgo Roma.
Secondo gli inquirenti infatti, l'uomo avrebbe portato avanti l'attività illegale sia direttamente che attraverso altri complici, stranieri e italiani, avendo tuttavia nella sua disponibilità il luogo dove veniva nascosta la droga e dal quale sarebbe stato visto più volte andare e venire.
Nel corso dell'indagini sarebbe emerso che D.B. muovesse ingenti quantità di "fumo" (più di 4 chili sono quelli sequestrati dalla Squadra Mobile che sarebbero a lui riconducibili) e che il modus operandi utilizzato era ben architettato, dando l'idea di una fiorente attività criminosa svolta stabilmente e in maniera ben collaudata.

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