rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Spacciavano coca all'ingrosso, arrestati al Saval

Avevano dato vita ad un rocambolesco inseguimento ma i poliziotti sono risaliti al loro domicilio

Un lungo pedinamento finito in maniera rocambolesca che ha portato a due arresti e a tre denunce per possesso e spaccio di cocaina. Un giro d’affari molto ramificato quello scoperto dalla squadra mobile della Questura di Verona. Tutto è partito dalle operazioni sotto copertura dello scorso giovedì notte condotte dalla polizia nelle strade di Sacra Famiglia. Nel mirino degli investigatori, una Fiat Bravo sospetta, riconoscibile dal fanale rotto.

Durante il servizio di pedinamento gli investigatori avrebbero assistito allo spaccio di stupefacente: sulla strada dell’Alpo la macchina viene affiancata da un furgone. Questi malviventi, che secondo la ricostruzione della squadra mobile risulterebbero essere dei grossisti dello spaccio di cocaina, avrebbero provveduto allo scambio di stupefacente e denaro senza scendere dai veicoli. A scambio effettuato, la squadra mobile ha fermato il furgone, guidato da due cittadini magrebini. Ma niente traccia di droga. Il mistero viene svelato molto presto: poco tempo dopo, gli stessi magrebini si presentano all’ospedale di Borgo Trento in evidente stato di agitazione. L'uomo prende carta e penna e spiega la situazione: ha ingerito cinque grammi di eroina. I sanitari provvedono immediatamente alla lavanda gastrica. Questo permette agli uomini della polizia di capire bene il giro d’affari: sembra che i magrebini della Fiat Bravo vendessero la coca all’ingrosso, dieci grammi di stupefacente al prezzo di 600 euro.

Ma torniamo agli occupanti della Bravo. Dopo l’ennesima compravendita di droga, la squadra mobile decide che è il momento di intervenire e accerchiano il mezzo. I due magrebini che la guidano si sentono braccati e speronano un’autopattuglia, tentando la fuga in un campo di Forette di Vigasio. A nulla valgono i colpi di avvertimento e le pessime condizioni in cui versa la loro auto: scendono e continuano la loro folle corsa a piedi.

Tutto sembrerebbe finito, ma grazie ad un cittadino veronese
, che ha trovato il libretto di circolazione della macchina e una mazzetta da 1300 euro si riesce a dare un nome e un indirizzo di uno dei grossisti: Slimane Harim, classe ’80, residente in via Andrea Doria 23. Subito è scattata la perquisizione dell’appartamento e l’arresto di Slimane e del suo complice.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Spacciavano coca all'ingrosso, arrestati al Saval

VeronaSera è in caricamento