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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Borgo Roma / Via Tombetta

Spacciatore di eroina viene pedinato e smascherato dai carabinieri in borghese

Le continue segnalazioni dei residente del quartiere di Borgo Roma, hanno alimentato i sospetti dei militari sulla situazione in via Tombetta: da lì quindi hanno preso il via una serie di appostamenti che hanno dato in fretta i loro frutti

Tutto ha inizio dalle numerose segnalazioni dei cittadini residenti nel quartiere di Borgo Roma. Segnalazioni che riguardano in particolare via Tombetta, dove la presenza di innumerevoli individui sospetti di origine nordafricana impedisce la frequentazione tranquilla da parte dei residenti. La vicenda si fa particolarmente interessante sotto il profilo investigativo nel momento in cui i cittadini, stando al racconto rilasciato ai carabinieri di Verona, affermano che la maggior parte dei frequentatori della via sono soliti entrare ed uscire ripetutamente dai bar presenti sulla via ricevendo numerose telefonate. Da questo i militari non possono che decifrare il chiaro atteggiamento dello spacciatore, solito spostarsi per le consegne di droga.

In virtù di ciò, lunedì, nel primo pomeriggio, i carabinieri hanno deciso di fare un servizio di appostamento in borghese e dopo qualche ora hanno visto un giovane tunisino ampiamente noto per precedenti indagini. Il giovane era impegnato in una conversazione telefonica quando è salito in sella ad una bicicletta ed ha iniziato a pedalare lungo la stessa via. Poco dopo si è fermato affiancandosi ad una Fiat Punto grigia con a bordo due giovani italiani. Il nordafricano, Karim Gabsi, 28 anni, si è avvicinato al finestrino lato passeggero e con il capo ha fatto segno loro di seguirlo. La Punto ha quindi percorso un breve tratto della stessa via, sempre dietro alla bicicletta. Arrivati all’incrocio con via Basso Acquar, Gabsi si è fermato facendo segno al conducente della Fiat di affiancarsi. L'automobilista ha eseguito l'ordine e tra i due è avvenuto lo scambio. Più nel particolare, il tunisino ha sputato dalla bocca nella propria mano due involucri che ha consegnato al conducente dell'auto, il quale, a sua volta, ha consegnato al nordafricano alcune banconote. Terminata la compravendita, lo spacciatore si è allontanato dalla parte opposta rispetto a quella dell’auto.
I carabinieri in borghese, dividendosi, hanno seguito lo spacciatore e gli acquirenti per fermarli poco dopo.
I due, fermati, hanno consegnato le due dosi di eroina appena acquistate, che avevano poggiato sul piccolo porta oggetti interno della portiera lato passeggero.
Alla luce del rinvenimento, i carabinieri che avevano seguito i due tossicodipendenti, hanno confermato lo spaccio agli altri due colleghi, che quindi hanno bloccato subito dopo il pusher. 
Arrivati in caserma per gli accertamenti, i militari hanno aperto gli involucri sequestrati ed hanno sottoposto la polvere all’esame speditivo Narcotest, che ha assunto la colorazione tipica dell’eroina. Hanno inoltre sentito le dichiarazioni dei due giovani, che hanno confermato la versione dei fatti corrispondente con il servizio di osservazione e pedinamento svolto.
Le loro dichiarazioni hanno acquisito particolare interesse nel momento in cui i due hanno confessato di aver acquistato la droga dallo stesso spacciatore (con le stesse modalità, quantità e prezzo) anche venerdì scorso, l’11 settembre 2015. Per quanto attiene lo stupefacente di ieri, infine, hanno affermato di averlo pagato complessivamente 40 euro, pagati con due banconote da 20.
Gli accertamenti condotti poi su Gabsi, hanno fatto emergere che era stato più volte arrestato (anche sotto numerosi falsi nomi) per i reati di spaccio e detenzione ai fini spaccio di stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione e violazione delle norme sull’immigrazione. Il nordafricano era addirittura destinatario di un provvedimento di espulsione emesso dalla Prefettura di Verona.
Inoltre, durante la perquisizione, i carabinieri gli hanno trovato 100 euro in tasca, somma composta da banconote di vario taglio, e ritenuta senza alcun dubbio provento dell’attività di spaccio, soprattutto tenuto conto che della stessa fanno parte le due banconote da 20 euro poco prima ricevute dai due italiani.
Chiarito il quadro e la successione dei fatti, i carabinieri hanno avvisato dell’arresto il magistrato di turno, il Dott. Nicola Scalabrini.
Stamani, durante la direttissima, il magistrato ha portato in convalida l’arresto e il giudice Cristina Angeletti ha disposto la misura cautelare del divieto di dimora a Verona e provincia. L’udienza si terrà il 25 novembre.

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