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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Veronetta / Via Venti Settembre

Spacciano eroina davanti all'istituto Giorgi: tre spacciatori arrestati a Veronetta

Il pedinamento di due tossicodipendenti lungo via XX settembre e via San Nazaro, ha permesso ai carabinieri del Norm di Verona di acciuffare un italiano, un marocchino e un tunisino dediti al traffico di sostanze stupefacenti

La battaglia delle forze dell'ordine per debellare la piaga dello spaccio di sostanze stupefacenti nel quartiere di Veronetta prosegue senza sosta. E proprio in questo ambito, alcune indagini di polizia giudiziaria hanno permesso ai carabinieri del Norm di Verona di trarre in arresto altre tre persone. 
Nella tarda mattinata del 10 ottobre, gli uomini dell'Arma sono stati impegnati in un servizio di osservazione nelle vie del quartiere maggiormente interessate dal traffico di droga, ovvero via XX Settembre e via San Nazaro, quando hanno notato due tossicodipendenti conosciuti dalle forze dell'ordine. I due continuavano a percorrere avanti e indietro le due strade, alla ricerca disperata di uno spacciatore che vendesse loro una dose di eroina: un comportamento che non è sfuggito ai militari, che li hanno tenuti d'occhio fin dall'inizio. La loro ricerca si è conclusa davanti ad un negozio di ortofrutta di via XX Settembre, dove hanno agganciato F.L. e R.Q., due giovani spacciatori. La discussione tra acquirente e venditore si è subito fatta animata, dopodiché i quattro si sono incamminati in direzione di Piazza Santa Toscana, fermandosi al bivio con via San Nazaro. Qui uno dei due pusher, di origini marocchine, si è staccato dal gruppo per contattare alcuni connazionali che si trovavano davanti al bar "Zlato". Poco dopo si è ricongiunto agli altri, ha composto un numero di telefono e passato il proprio cellulare all'italiano. Al termine di una breve conversazione, questo ha riattaccato e il gruppo è entrato del discount alimentare In's, per uscire quasi subito in via San Nazaro.  
Per i militari in borghese che stavano seguendo le loro, si trattava chiaramente di uno scambio di droga da parte del tunisino e dell'italiano, in favore dei due tossicodipendenti. Un'ipotesi che si è rafforzata ulteriormente quandi i quattro sono stati visti uscire dal supermercato nella via parella rispetto a quella in cui erano entrati: un piccolo trucco messo in atto nel tentativo di sfuggire ad eventuali "sguardi curiosi". L'accorgimento però non ha dato i frutti sperati, dal momento che i militari li hanno seguiti anche lungo via San Nazaro, fino al cancello della chiesa parrocchiale "San Nazaro e Celso", e poi ancora avanti fino in via Muro Padri, a pochi metri di distanza dal passaggio pedonale che conduce ad uno degli ingressi dell'istituto professionale statale "Giorgi". In quel punto i carabinieri si sono mescolati tra la folla presente davanti all'edificio scolastico, confondendosi tra alunni, insegnanti e genitori, ma riuscendo comunque a vedere senza possibilità di errore, che i quattro si erano incontrati con un tunisino, che, dalla tasca dei jeans, aveva estratto due involucri consegnati poi all'italiano. Quest'ultimo, nascosta la preziosa merce, ha poi dato a B.A. (il tunisino) alcune banconote, per consegnare a sua volta uno dei due involucri ai noti tossicodipendenti in cambio di 20 euro. 
Il gruppo a questo punto si è diviso e lo stesso hanno fatto i militari. I due acquirenti sono stati fermati e identificati in prossimità del vicino ufficio postale, dove hanno hanno confessato ai carabinieri di aver acquistato una dose di eroina prima di consegnarla. Ma i due però si sono rifiutati di sottoscrivere qualsiasi atto sulla vicenda, affermando con vanto che non si sarebbero abbassati "a fare gli infami e a mettere la firma e che proprio per quello possono girare tranquilli nella piazza". Tutti e due quindi sono stati portati in caserma per gli accertamenti del caso, mentre gli altri carabinieri hanno proseguito nel pedinamento dei tre spacciatori. Ad un certo punto però, si sono accorti che i tre si sono accucciati in un luogo frequentato principalmente da nordafricani, dove hanno iniziato ad armeggiare con qualche cosa: avevano tirato fuori della carta stagnola e un accendino per fumare lo stupefacente e le forze dell'ordine hanno quindi deciso di intervenire. Una volta bloccati, sono stati accompagnati in caserma per le procedure di rito. Si trattava di: F.L., classe 1989 e italiano; R.Q., classe 1992 e marocchino; B.A., classe 1992 e tunisino. Per tutti l'accusa è quella di detenzione e spaccio di stupefacenti in concorso. In tutto sono stati rinvenuti 4.2. grammi di eroina divisi in 8 dosi e 300 euro ottenuti con l'attività di spaccio, dal momento che tutti e tre risultano essere senza lavoro. Dagli accertamenti svolti con l'utilizzo della banca dati, è emerso inoltre che tutti avevano alle spalle una consistente lista di reati in quell'ambito oltre a rapine, resistenza a pubblico ufficiale e furti. 
Il giudice allora ha convalidato gli arresti disponendo per l'italiano e il marocchino l'obbligo di residenza nei rispettivi comuni e per il tunisino il divieto di dimorare a Verona, in attesa dell'udienza che è stata rinviata. 

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