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Cronaca San Zeno / Stradone Antonio Provolo

Il processo sugli abusi al Provolo in Argentina sospeso per oltre un mese

Tra gli imputati anche il sacerdote 83enne veronese Nicola Corradi, il quale per problemi di udito non può seguire il procedimento e quindi tutti gli atti dovranno essere trascritti per lui

Complicazioni al primo giorno, stop al secondo giorno. Lunedì 5 agosto era iniziato in Argentina il processo sui presunti abusi sessuali avvenuti all'istituto Provolo di Lujan del Cuyo; processo che vede tra gli imputati anche il sacerdote 83enne veronese Nicola Corradi. Ieri, 6 agosto, la causa ha vissuto al sua seconda giornata, in cui è stato decisa una sospensione fino al 14 agosto.

In parte, sono state accolte le richieste della difesa. Richieste che avevano complicato il dibattimento fin dal primo giorno. Ciò che non è stato accolto, come riporta Roxana Badaloni sul Clarìn, è che le vittime debbano testimoniare nuovamente. Sono stati dunque ritenuti validi i resoconti da loro forniti in un ambiente protetto. E il giudice ha aggiunto che, se ce ne sarà bisogno per un eventuale contraddittorio, le vittime potranno rispondere ad alcune domande, ma sempre in un ambiente protetto, in modo da evitare il trauma della "rivittimizzazione".
Il procedimento è stato sospeso per oltre un mese, però, perché è stata accolta la richiesta di effettuare una nuova perizia psicologica sull'ex dipendente del Provolo, imputato con Corradi, in modo da stabilire se è in grado di sostenere un processo. Accolta anche la richiesta del legale difensore del sacerdote veronese. Corradi, infatti, aveva lamentato problemi di udito e per questo tutti gli atti del processo dovranno essere trascritti, in modo tale che lui possa leggerli e comprenderli, viste le sue difficoltà ad intenderli durante il procedimento.

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