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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

La crisi costringe i veronesi a "rinunciare" all'auto

Secondo un sondaggio di Direct Line, il 66% degli abitanti di Verona limita il consumo di carburante cambia marcia il prima possibile, evitando di aumentare il numero di giri del motore

L’aumento del prezzo della benzina è un tema all’ordine del giorno, non solo sulle pagine dei giornali, ma anche nei discorsi della gente comune. Nei primi cinque mesi dell’anno il costo del carburante è aumentato del 21% e per fronteggiare il calo dei consumi, sia i distributori bianchi – rivenditori privi del marchio della compagnia petrolifera – sia le principali aziende petrolifere, stanno adottando strategie promozionali, promuovendo sconti sul costo del carburante.

Secondo una ricerca condotta da Direct Line a questo aumento corrisponderebbe una tendenza da ridurre l’utilizzo della propria auto. Per contrastare l’inarrestabile aumento del prezzo del carburante e non rinunciare completamente all’uso dell’auto, i veronesi intervistati da Direct Line dichiarano di adottare semplici strategie che permettono loro di limitare i consumi durante i tragitti: cambiare marcia regolarmente per limitare l’aumento del numero di giri del motore (66%) è la modalità preferita, seguita dal mantenere una velocità costante per consumare meno (58%), e dal controllo della pressione degli pneumatici (50%).

Altri espedienti per contenere i consumi dell’auto sono l’uso limitato dell’impianto di climatizzazione (46%) e spegnere il motore quando si è in coda (31%). A questo si aggiunge, con un occhio green, che tutti questi accorgimenti non solo riducono i consumi in denaro ma sono anche rispettosi dell’ambiente.

In materia di sostenibilità nel bilancio familiare del costo del carburante, gli abitanti di Verona pare abbiano le idee altrettanto chiare: se il 62% ammette che, usando l’auto per lavoro e non potendone fare a meno, sarebbe disposto a pagare anche cifre più alte rispetto alle attuali, il 10%, più drasticamente afferma  di essersi già stancato di tutti questi aumenti e di preferire i mezzi pubblici alla macchina. Il 12% dichiara che per la benzina sarebbe disposto a pagare fino a un massimo di 2 €/l, mentre il 15% si dice addirittura esasperato e dichiara di essersi già organizzato con un servizio di car-sharing e di aver intenzione di vendere a breve l’auto.

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