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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Manichino di Giorgia Meloni appeso a testa in giù, solidarietà di Zaia alla premier: «La violenza è la morte della democrazia»

«Lo ripeto da sempre che il dialogo e la libertà di opinione sono il sale della democrazia, - ha spiegato il governatore Luca Zaia - ma certi limiti non vanno oltrepassati»

«Quanto accaduto a Bologna è inaccettabile e va condannato senza se e senza ma. Messaggi e gesti violenti, minacciosi e denigratori non devono trovare spazio in una dialettica politica costruttiva». Lo dice il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in riferimento ai fatti accaduti nella serata di giovedì a Bologna, dove durante una manifestazione di protesta dei collettivi è stato appeso un fantoccio a testa in giù con le sembianze della presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni. 

«Lo ripeto da sempre che il dialogo e la libertà di opinione sono il sale della democrazia, - ha proseguito il governatore Luca Zaia - ma certi limiti non vanno oltrepassati. La dialettica dovrebbe, infatti, contribuire a mantenere sana la vita politica, mentre messaggi e comportamenti intimidatori di questo tenore preoccupano, disorientano e accendono certi ricordi bui della storia della nostra nazione». 

Infine, il presidente del Veneto Luca Zaia ha aggiunto: «Esprimo massima solidarietà e vicinanza al presidente Meloni e confido nel fatto che i responsabili vengano identificati e chiamati a rispondere di questa azione. Nessuno ci vuole obbedienti e silenziosi, ma il rispetto, quello sì, non deve mai mancare soprattutto nei confronti delle Istituzioni. Non si portano avanti le battaglie urlando e minacciando le persone, - ha concluso il governatore del Veneto - ma avviando un confronto sano e costruttivo, perché la violenza è la morte della democrazia».

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