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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Piazza San Zeno

Social e bullismo. Circa 400 studenti a "lezione" dalla Polizia Postale

La campagna educativa "Una vita da social" ha fatto tappa in piazza San Zeno per affrontare il tema della sicurezza online anche tramite Facebook e Twitter

Ha fatto tappa oggi, 2 maggio, in piazza San Zeno a Verona, la 5° edizione di "Una vita da social". L’imponente campagna educativa itinerante è stata realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della rete per i minori.
All'appuntamento veronese sono intervenuti il Questore di Verona, la dottoressa Ivana Petricca, il Dirigente del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Venezia, la dottoressa Emanuela Napoli, il Sindaco di Verona, l'avvocato Federico Sboarina e la testimonial della campagna, Martina Colombari.

Nelle piazze di tutta Italia gli uomini della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato studenti, genitori e insegnanti, affrontando il tema della sicurezza online anche tramite Facebook e Twitter. Il progetto nel corso delle precedenti edizioni ha raccolto un grande consenso e continua a dimostrarsi al passo con i tempi delle nuove generazioni.
L’iniziativa è stata sponsorizzata da varie aziende che sono scese in campo insieme alla Polizia di Stato per un solo grande obiettivo: fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione, connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia più vittime.

Il truck della Polizia di Stato, allestito con un’aula didattica multimediale, ha incontrato nella sua tappa veronese circa 400 studenti di nove istituti scolastici. Gli operatori, con un linguaggio adatto a tutte le fasce di età, hanno accolto i presenti illustrando i temi della sicurezza online. Il problema infatti riguarda il 28% dei giovani tra i 14 e i 18 anni, mentre tra gli 11 e i 13 la percentuale cresce al 30%. 
Si tratta dunque di un'iniziativa di prevenzione, finalizzata non solo a una corretta informazione sulle tematiche della rete ma anche alla comprensione dei bisogni e dei segnali del disagio che spesso non vengono avvertiti dagli adulti di riferimento.

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