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Cronaca

Smog, in arrivo possibili sanzioni dall'Europa

Entro il 2011 il Comune dovr presentare un piano per adeguarsi alla normativa comunitaria

Se Verona è la provincia più virtuosa d'Italia nella raccolta differenziata (con una percentuale del 48% e l'obiettivo di raggiungere il 65%), non si può dire altrettanto per la qualità dell'aria. Risulta infatti la quarta città più inquinata, dopo Roma, Milano e Torino. Ma non è una novità. La commissione europea il 9 febbraio 2009 ha giudicato "gravemente inadempiente" il Comune rispetto alla normativa comunitaria per la qualità dell'ambiente. Concedendo però una proroga fino al 2011 per mettersi in regola, o comunque per mettere in atto provvedimenti seri atti a ridurre il livello di inquinamento esistente. Il governo italiano ha presentato richiesta di un'ulteriore proroga per la città, senza successo. Quindi la deadline continua a rimanere fissata per il 2011. Manca qualche mese, poco più. Nel caso in cui la Commissione decidesse di non accogliere il piano veronese, o reputasse la situazione ancora insufficiente, il Ministero dell'ambiente, e di conseguenza il Comune, rischierebbero una multa salata.

Secondo la normativa, un'area non può superare i cinquanta milligrammi di Pm10 per metro cubo. Se si superano i trentacinque sforamenti annuali si è fuori limite massimo. Ma dal primo gennaio 2010 ad oggi nella provincia di Verona ne sono già stati registrati cinquantatré, testimonianza comunque di un trend positivo. Negli anni precedenti si registravano infatti oltre duecento sforamenti. Ma non basta. L'amministrazione cittadina ha commissionato all'Università di Bologna lo studio di un piano che verrà presentato, e ratificato, a fine anno dal Consiglio comunale. E passerà poi sotto la lente d'ingrandimento della commissione europea.

Nel frattempo il Comune sta puntando molte cartucce sul fotovoltaico: sia sullo stadio Bentegodi, sia in piazza Mercato sono stati installati degli impianti alimentati ad energia solare, e lo stesso tipo di impianti verranno posizionati anche su tetti di immobili di proprietà comunale, come scuole, palestre o piscine. Le luci dei semafori sono state sostituite da lampade a led a basso consumo, mentre è in cantiere l'ipotesi di sfruttare a scopo energetico un'area di sette kilometri quadrati nella sede dell'Amia, compreso il parcheggio dei dipendenti. Per favorire l'incremento di produzione di energia rinnovabile, ora chi costruisce nuovi appartamenti dovrà produrre almeno un kilowatt.

Il termine del 2011 si inscrive in un altro progetto parallelo. E' il patto dei sindaci, che ha l'obiettivo di ridurre le emissioni di Co2 del 20 % entro il 2020. A questo proposito Marco Gruberio, presidente della commissione temporanea ambiente, ecologia e verde pubblico, propone che i sindaci aderenti al patto si ritrovino ogni anno al SolarExpo per fare il punto della situazione. Intanto il 2011 si avvicina. "La Commissione Europea ha già bocciato quasi tutti i piani regionali e comunali di risanamento dell'aria - commenta Michele Bertucco, Presidente di Legambiente Veneto - constatando l'inesistenza di un piano nazionale. Si rischia di condannare l’Italia a pagare una salatissima multa per inquinamento, che pagheremo con le nostre tasse".

Anche i comuni della provincia si muovono.
Stamattina è stato presentato un accordo, votato all'unanimità, che impegna i sindaci a presentare un'ordinanza per il miglioramento della qualità dell'aria, pena il deferimeto. Nel caso in cui non ci fossero reazioni alla sanzione sarà la Provincia stessa a prendere in mano la situazione con un decreto residenziale, esautorando il comune inadempiente. Tre le misure principali decise per diminuire il livello del Pm10 nell'aria. La prima è il possibile blocco dei veicoli non catalitici nei giorni compresi fra il 18 ottobre e il 18 dicembre e fra il 14 gennaio e il 14 maggio, la seconda sono tre giornate ecologiche, di cui una dovrebbe interessare tutta la pianura Padana. Giornata di cui la Provincia si fa promotrice. Si sta lavorando anche alla "Notte Verde", una serie di avvenimenti che possano coinvolgere diversi comuni con iniziative di sensibilizzazione ambientale.

Viene vietata la combustione all'aperto in ambito agricolo e cantieristico. Niente roghi di sterpaglie, quindi. Inoltre verrà vietato di superare i diciannove gradi centigradi di riscaldamento negli edifici che usano combustibili liquidi o solidi.

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