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Cronaca Peschiera del Garda / Viale Stazione

Sit-in contro la maxi rissa avvenuta sul Garda: un volantino lancia la protesta sul web

L'appuntamento è stato fissato per l'11 giugno tra Verona e Peschiera. Al momento non si conosce l'identità degli organizzatori e non risultano essere state avanzate richieste di autorizzazione

"Difendiamo la nostra terra, proteggiamo la nostra gente". È la scritta che appare in grande su un volantino che sta facendo il giro del web, il quale promuove una manifestazione che dovrebbe tenersi sabato 11 giugno con partenza alle 14 dalla stazione di Verona Porta Nuova e un sit-in previsto per 45 minuti dopo a Peschiera del Garda. 
Una protesta contro la maxi rissa scoppiata il 2 giugno sulle sponde del Garda, tra Peschiera e Castelnuovo, cui hanno fatto seguito le molestie sul treno ai danni di alcune ragazze che tornavano da Gardaland. Episodi che hanno dato il via anche alle reazioni della politica, partendo dai sindaci dei territori interessati e arrivando infine anche sul palcoscenico nazionale
Sul volantino non compare il nome degli organizzatori, mentre il testo recita "Gli annunciati e ripetuti atti vandalici effettuati da parte di giovani immigrati provenienti dall'hinterland milanese e da tutto il Nord Italia, hanno dimostrato in modo concreto e palese come la situazione sia, oramai, fuori controllo". Quasi una chiamata alle armi "per ribadire che nessuno potrà sentirsi padrone a casa nostra".
Al momento nessuna richiesta di autorizzazione è giunta alla questura di Verona, che sta già indagando su fatti accaduti nei giorni scorsi sulle spiagge lacustri. Le forze dell'ordine resteranno vigili sul sit-in, che, viste le tematiche, potrebbe risultare appetibile per quelle organizzazioni della destra radicale, che in passato hanno avuto i maggiori problemi con l'ordine pubblico.
A tal proposito, sulle colonne di VicenzaToday, Marco Milioni sostiene che a Roma si sarebbe attivata direttamente la Direzione centrale della polizia di prevenzione del Viminale (guidato da Luciana Lamorgese) che starebbe allertando i reparti veneti della Digos. 

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