Sit-in dei lavoratori davanti alla Glaxo
La protesta stata organizzata all'ultimo per sensibilizzare la nazione
Il problema, purtroppo, non è da poco, con 700 persone, tra ricercatori ed indotto che dovrebbero stare a casa entro la fine dell’anno a seguito della decisione della casa madre di chiudere il centro ricerche. Anche se, dall’Inghilterra sembrano, aprirsi degli spiragli. Pare infatti che dalla sede della multinazionale abbiano fatto saper che non ci sarà nessun licenziamento, ma solo uno svuotamento del centro ricerche con conseguente spostamento dei lavoratori altrove.
“Non è la sensazione che abbiamo noi ricercatori – ha obiettato sempre Crespi – perché nel centro di Verona circola la voce che sono già pronte le proposte economiche per la libera uscita dei dipendenti. Credo che la voce messa in giro dalla sede centrale sia stata divulgata per calmare un po’ le acque”.
Nel frattempo i segretari generali dei sindacati chimici di Cgil, Cisl e Uil hanno inviato la richiesta al sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, e ai ministri Scajola, Gelmini, Fazio e Sacconi per un incontro per discutere della chiusura del centro ricerche.