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Cronaca

Si fingevano carabinieri per derubare gli anziani

Una banda di nomadi nel mirino dell'Arma di Vicenza: 30 i casi segnalati e cinque indagati

Sgominata dai carabinieri di Vicenza una banda di nomadi che fingendosi militari dell’Arma rapinavano anziani e disabili. Una trentina gli episodi contestati ai 5 indagati. Le indagini sono iniziate lo scorso gennaio dopo che i carabinieri avevano raccolto decine di denunce tra il vicentino e il veronese, ma si sospetta che la banda possa aver operato anche in Lombardia e Piemonte.

I malviventi, spacciandosi per carabinieri, erano soliti introdursi nelle abitazioni delle vittime, riuscendo poi a fare razzie (contanti, apparecchi hi-fi, monili in oro, oggetti divalore e generi alimentari). In più di qualche occasione non hanno esitato a ricorrere alla violenza anche contro i disabili. Gli indagati avrebbero agito quasisempre nella stessa maniera compiendo furti e rapine ai danni dipersone deboli per età o malattia, presentandosi come carabinieri in borghese, esibendo tesserini falsi, entrandocosì nelle abitazioni delle vittime, depredandole dei loro averi o facendosi consegnare banconote per verificare se false, o procedendo a perquisizioni con il pretesto della presenza di armi o droga, allo scopo di impadronirsi del denaro e beni divalore.

Se le persone anziane o malate erano assistite da badanti straniere, i malviventi approfittavano della situazione di precarietà di quest’ultime intimando loro di consegnare passaporti e permessi di soggiorno, e comunicandone i dati mediante una ricetrasmittente col complice che faceva da palo estazionava all’esterno. In alcune occasioni i malviventi, per intimorire le vittime, fingevano di chiedere con le trasmittenti rinforzi o unità cinofile per eseguire perquisizioni. Una voltaentrati nelle abitazioni, impedivano alle vittime di telefonare ai carabinieri ’verì o a parenti per avere aiuto e, in caso di resistenza, non esitavano a malmenare le vittime.

Un importante passo in avanti nelle indagini è avvenuto il 14 marzo quando il gruppo ha usato il bancomat di una vittima subito dopo averla rapinata, prelevando 250 euro allo sportello di una banca di San Bonifacio. I carabinieri berici, che hanno avuto il supporto dei colleghi di Riccione, hanno così visionato le immagini del sistema di sicurezza della bancae di altri sistemi di videosorveglianza di stabilimenti commerciali della zona, riuscendo tra l’altro a individuare la vettura dei malviventi e a rilevare anche il numero di targa. Elementi che hanno portato poi a dare un volto ai criminali, successivamente riconosciuti dalle vittime. Il 7 giugno scorso, a Longare (Vicenza), nella zona industriale di Ponte di Lumigliano, lungo la Riviera Berica, l’auto con quattro persone a bordo è stata intercettata dai militari dell’Arma vicentina. I malviventi sono fuggiti sul filo dei 180 chilometri all'ora, rimanendo poi coinvolti in un incidente:  tre nomadi furono arrestati sul posto, un quarto alcune ore dopo. All'interno della vettura furono recuperate due bombolette di spray urticante, guanti in gomma e le targhe false.

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