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Venerdì, 29 Marzo 2024

Maxi sequestro sul Garda: 23 chili di cocaina e 73 mila euro. Due fratelli in manette

L'atteggiamento del guidatore di un'auto di grossa cilindrata in uscita da un residence di Lazise ha attirato l'attenzione dei carabinieri, che l'hanno fermato nei pressi del casello dell'A4 di Peschiera

Un grosso colpo al traffico di droga è stato inferto dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Peschiera del Garda, che hanno tratto in arresto due fratelli albanesi di 30 e 34 anni, residenti a Bolzano ma domiciliati a Lazise. 
Una vicenda che ha preso il via da un servizio di controllo nel territorio del Comune lacustre, dove i militari dell'aliquota radiomobile si sono insospettiti quando hanno notato un'auto di grossa cilindrata uscire dal parcheggio di un residence, con il conducente che alla vista della gazzella si sarebbe allontato frettolosamente. 

Impossibilitati in quel momento ad invertire il senso di marcia per raggiungerlo, gli uomini dell'Arma hanno comunicato la targa del veicolo ai colleghi di un'altra pattuglia in servizio a Peschiera del Garda. I carabinieri dunque hanno intercettato l'auto in questione nei pressi del casello dell'A4 e gli hanno intimato l'alt: identificato il conducente, un uomo di 30 anni, ad un primo accertamento hanno subito constatato come questo avesse violato la normativa anticovid essendo residente a Bolzano. Ma l'agitazione del conducente ha fatto supporre alle forze dell'ordine che potesse nascondere qualcosa d'altro ed è stato quindi accompagnato in caserma per la contestazione della violazione accertata ma, sempre più insospettiti, i carabinieri hanno deciso di perquisire l'auto: all'interno, precisamente nel posacenere posteriore, avrebbero rinvenuto un piccolo involucro contenente quasi un grammo di cocaina, di cui lo straniero avrebbe detto di non sapere nulla, mantenendo un atteggiamento sempre più preoccupato. 
La sua risposta e l'agitazione mostrata, hanno indotto gli uomini dell’Arma ad approfondire le verifiche sul veicolo e nel vano portabagagli avrebbero poi scovato un doppio fondo al cui interno era presente un altro involucro contenente oltre un chilo di cocaina e numerose banconote di vario taglio custodite in tre buste, per un totale di 73500 euro.

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A quel punto la perquisizione si è spostata al residence da dove era stato visto uscire l’albanese. Arrivati sul posto, i militari hanno individuato l'abitazione da cui, in quel frangente, hanno notato uscire un altro uomo che è stato bloccato ed identificato nel fratello del fermato. 
Dalle verifiche nell'appartamento sarebbero venuti alla luce, ben nascosti nel sottofondo di un tavolo, altri 20 involucri di cocaina per un peso complessivo di oltre 22 chili.

Al termine delle operazioni dunque sono stati sequestrati 73500 euro in contanti e oltre 23 chili di cocaina, che secondo l'Arma per l'elevata purezza rilevata dai preliminari test potrebbe avere un valore di circa 6 milioni di euro.
I due fratelli dunque sono stati arrestati e accompagnati al carcere di Montorio, a disposizione dell'autorità giudiziaria. 

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