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Cronaca

Sequestro di 12 milioni di euro, Gigi Fresco si difende. Lega e Sboarina sparano sul «business dell'accoglienza»

Il presidente-allenatore della Virtus Verona dice: «Abbiamo agito in modo corretto e trasparente». Nel frattempo la sezione e i deputati veronesi del Carroccio, oltre al sindaco del capoluogo, puntano il dito contro il sistema d'accoglienza

«L’attività del Comando Provinciale della Guardia di Finanza sviluppatasi in queste ore dopo oltre due anni di indagini, dimostra la massima attenzione, condivisa in pieno dalla Prefettura di Verona, al rispetto della legalità e delle regole gestionali nel settore dell’ accoglienza dei richiedenti protezione internazionale». Questo è quanto dichiarato dal Prefetto Donato Cafagna in merito all'operazione della Guardia di Finanza scaligera che vede indagato Gigi Fresco, imprenditore e presidente-allenatore della Virtus Verona, accusato dei reati di reati di truffa aggravata nei confronti di un ente pubblico (la Prefettura di Verona), falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e turbata libertà degli incanti. Le Fiamme Gialle inoltre hanno eseguito il sequestro preventivo di circa 12 milioni di euro, nei confronti di una società della provincia operante anche nel settore dell’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, che lo vede come legale rappresentante.
Le indagini sono state avviate in seguito a presunte irregolarità segnalate dalla Prefettura e si riferiscono alla gestione di richiedenti protezione internazionale negli anni 2016, 2017 e 2018 da parte della società destinataria del sequestro preventivo.
Dagli uffici di via Santa Maria Antica, sottolineano la "ferma volontà di tenere sempre alto il livello di attenzione volto al rispetto delle regole da parte dei soggetti gestori dei centri per l’accoglienza degli immigrati, comporta una capillare azione di verifica e monitoraggio sulle attività gestionali delle Società e delle Cooperative attive in provincia di Verona, concretizzatasi, nell’ultimo biennio, in 168 monitoraggi contabili (71 nell’anno 2020 e 97 nell’anno 2021), 45 visite ispettive senza preavviso (delle quali nell’anno 2021, n. 26 effettuate a cura della locale ULLS 9 Scaligera), 10 video ispezioni ( effettuate nel corrente anno).
All’esito delle attività di controllo sono state comminate penalità per un ammontare complessivo di 61.181 Euro, di cui 38.789 per i primi 10 mesi del corrente anno 2021 e sono state chiuse o dismesse 14 strutture CAS a decorrere dall’estate del 2020 ad oggi, con decremento nelle presenze dei CAS, oggi pari a 1.082 unità contro le 1.577 della stessa data dell’ottobre 2019.
In relazione alle misure patrimoniali adottate nei confronti del soggetto gestore dall’Autorità Giudiziaria, sono state avviate dalla Prefettura procedure finalizzate alla revoca dell’affidamento".

A TeleArena Gigi Fresco si è difeso dicendo: «Ci vengono contestate irregolarità burocratiche, in particolare riguardo alla statuto della società, ma noi abbiamo agito in modo corretto e trasparente. La prefettura ha sempre controllato il nostro operato, con verifiche ogni due mesi. Confido nella regolarità del nostro operato e dei professionisti di cui ci siamo avvalsi. I 12 milioni non sono il guadagno della società ma la cifra che abbiamo sostenuto per le spese».
Sui propri profili social, la società Virtus Verona ha voluto specificare "come l’oggetto dell’indagine da parte della Magistratura riguarda una società diversa e che opera in maniera autonoma rispetto alla componente calcistica. Ci preme sottolineare come la società Virtus Verona militante nel campionato di serie C sia estranea alla vicenda e non sia stata attinta da alcun provvedimento giudiziario. Le uniche attenzioni di squadra, staff tecnico e dirigenti sono rivolte alla preparazione della partita contro il Trento in programma domenica allo stadio Gavagnin Nocini".

Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Verona, Federico Sboarina, che ha colto l'occasione per lanciare una frecciata alla sinistra: «Se c’è un reato odioso è quello dello sperpero di denaro pubblico. La presunta truffa aggravata contestata dalla Guardia di Finanza a una società di gestione di un CAS è doppiamente odioso perché, se confermato, evidenzia il disprezzo per il bene collettivo e il sottobosco legato all’immigrazione clandestina. Solo il buonismo di sinistra si ostina a non riconoscere come il sistema nazionale dell'accoglienza abbia bisogno di una gestione efficace. Per questo ringrazio il Prefetto di Verona che invece, dopo le interdittive antimafia, ha un forte impegno per la legalità a tutti i livelli. Inaccettabile che sulla pelle dei richiedenti asilo ci siano persone che lucrano, chi scappa dalla guerra deve essere accolto degnamente. Se questo non avviene perché qualcuno mira invece a fare cassa, e per giunta è anche un ex amministratore pubblico, è ancora più inaccettabile».

Il sistema d'accoglienza è al centro anche delle contestazioni della Lega, partendo dalla sezione di Verona, che vede nell'indagine della Guardia di Finanza ciò per cui avrebbe spesso lottato: «Riguardo alle indagini in corso sulla truffa alla Prefettura di Verona per la gestione dei migranti, la Lega ancora una volta ribadisce fermamente il suo no al business dell’immigrazione. Perché, come in questo caso, si parla proprio di lucro sulla pelle delle persone, camuffato da falsa solidarietà, per un tornaconto economico personale. Certamente spetterà alla Magistratura fare chiarezza ma le prime notizie che stanno arrivando danno contezza esattamente di ciò per cui ci siamo sempre opposti».
Anche i senatori veronesi del Carroccio Paolo Tosato e Cristiano Zuliani rivolgono le loro attenzioni alla sinistra, prendendo il caso di Gigi Fresco come «ennesima truffa su sistema accoglienza»: «Ancora un abuso, ancora una dimostrazione tangibile di quanto la Lega ha sempre detto: dietro al fenomeno dell’immigrazione clandestina c’è un sistema parallelo che ne sfrutta i movimenti. Grazie al Comando Provinciale di Verona della Guardia di Finanza, che ringraziamo per l’opera sempre puntuale e a garanzia della collettività, emerge localizzato nella nostra provincia, un quadro inquietante di comportamenti fraudolenti ai danni dello Stato per oltre dodici milioni di euro. Troppo spesso il buonismo della sinistra ha chiuso gli occhi davanti all’evidenza, soprattutto nel biennio preso in esame dall’indagine, quando la Lega denunciava con forza storture ed abusi. Ora si faccia pulizia: pieno sostegno alla magistratura ed al suo operato e sanzioni certe per chi ha lucrato sulla pelle degli immigrati e sui contribuenti italiani». 
Parole dure anche dai deputati veronesi Vito Comencini, Paolo Paternoster, Roberto Turri e Vania Valbusa, che sembrano già condannare il presidente-allenatore della Virtus: «Grazie all’ottimo lavoro della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Verona, scoperta una truffa sull’accoglienza migranti per oltre 12 milioni di euro e quasi 700 richiedenti asilo. A guadagnare illecitamente un imprenditore sportivo, tramite richieste di protezione internazionale. Un’ulteriore riprova di quanto sostenuto da sempre dalla Lega. Dietro il finto buonismo e la propaganda si nasconde un business dell’immigrazione che ne trae enormi vantaggi e lucra da ormai troppo tempo».
Sarà ora il procedimento giudiziario a stabilire eventuali colpe e responsabilità della società in questione e del suo rappresentante legale Gigi Fresco. 

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