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Cronaca San Bonifacio / Via Nogarole

Sequestrata in un capannone per giorni e picchiata: fugge dall'incubo e trova aiuto

La 27enne sarebbe stata rinchiusa in un ex pollaio nell'Est veronese da un uomo che conosceva da un anno. Dopo una serata a base di droga si sarebbe addormentata e dal mattino seguente sarebbe iniziata la sua prigionia: lo scopo dell'aguzzino sarebbe stato quello di indurla ad avere rapporti sessuali

Sarebbe riuscita a scappare dall'incubo in cui quell'uomo l'aveva rinchiusa per giorni, trovando l'aiuto di un'automobilista di passaggio. Alla fine è stata curata in ospedale, mentre il presunto aguzzino è stato arrestati dai carabinieri. 

La vicenda, spieganno sulle colonne de L'Arena, avrebbe preso il via alla fine del mese di luglio, quando la 27enne si è spostata da Maranello all'Est veronese con un'amica, dirigendosi verso un casolare abbandonato che darebbe ospitalità, abusivamente, ad alcuni cittadini marocchini tra i quali sarebbe presente M.M., 52 anni e già noto alle forze dell'ordine, che avrebbe conosciuto un anno prima. 
Arrivata a San Bonifacio però, per la donna originaria di Trani sarebbe iniziato l'incubo. Secondo il suo racconto, dopo aver passato la serata a consumare cocaina si sarebbe addormentata, ma al suo risveglio l'amica non c'era più e il 52enne le avrebbe detto che le avrebbe impedito di andarsene. L'avrebbe obbligata ad indossare vestiti maschili, per poi sequestrarle il cellulare e tenerla sorvegliata: l'intento dell'aguzzino sarebbe stato quello di avere rapporti sessuali con lei e ogni rifiuto della donna sarebbe sfociato in un pestaggio.
Il capannone in cui si trovavano sarebbe un ex pollaio, dove era presente una stanza senza finestre nella quale il 52enne avrebbe rinchiuso la vittima quando usciva al mattino e alla sera. Già in un'occasione lei avrebbe cercato di scappare, ma il presunto sequestratore avrebbe sventato una prima fuga per poi picchiarla e minacciarla, oltre a cederle della droga presumibilmente con l'intenzione di prostrarla a sé, mentre la sera precedente avrebbe cercato di strangolarla con un filo elettrico, dopo averla scoperta a provare a telefonare a suo padre. 

Il 5 agosto però, dopo essersi appisolata, ha chiesto al 52enne di andare in bagno mentre lui sarebbe stato intento a sniffare cocaina e a quel punto sarebbe riuscita ad "evadere", incrociando un automobilista in via Nogarola che ha allertato le forze dell'ordine. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto hanno immediatamente notato le ferite su volto, testa e mani: la vittima è stata così condotta all'ospedale di Borgo Roma, dove sono state curate le contusioni e rilevato il quadro pschichiatrico. 
I militari invece hanno avviato subito le ricerche del presunto colpevole indicato dalla vittima, ma quando sono arrivati al capannone dismesso avrebbero trovato i suoi documenti, 4 cellulari (tra cui quello della 27enne) e un giaciglio di fortuna, ma lui si era allontanato. Rintracciato, avrebbe cercato in tutti i modi di far perdere le sue tracce, venendo infine braccato. 
Accusato di sequestro di persona, lesioni e rapina, lunedì mattina è comparso davanti al gip, che ha convalidato il provvedimento e disposto la custodia cautelare in carcere.

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