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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza dei Signori

Le Sentinelle in Piedi ancora a Verona. Fissata la data della nuova manifestazione

Si svolgerà alle 17.30 di domenica 11 ottobre, in piazza dei Signori, la protesta silenziosa del gruppo che intende "sostenere e difendere la famiglia, cellula fondante della nostra società, promuovere il diritto di ogni bambino a crescere con il suo papà e la sua mamma"

Contro il ddl Cirinnà e la cosìddetta "teoria gender" nelle scuole, in difesa della "famiglia naturale" e "del  diritto di ogni bambino ad avere un padre ed una madre", Le Sentinelle in Piedi tornano a manifestare a Verona. L'annuncio arriva da una nota del gruppo inviata agli organi di stampa, nella quale si afferma che la protesta silenziosa si terrà domenica 11 ottobre in piazza dei Signori alle 17.30. Con queste parole il gruppo spiega le ragioni della manifestazione: 

Da quell’agosto del 2013 in cui il ddl Scalfarotto iniziava il suo percorso alla Camera, mentre un gruppo di 50 sentinelle a Brescia vegliava su quel testo appositamente introdotto alla Camera d’estate, per fare in modo che nessuno si rendesse conto della sua pericolosità, le Sentinelle in Piedi non hanno mai smesso di vegliare. Sono scese in piazza per dire no al testo di legge sull’omofobia – oggi fermo al Senato – che metteva in pericolo la libertà d’espressione, per chiedere il ritiro dalle scuole dei libretti “educare alla diversità” realizzati per corrompere attraverso l'ideologia gender le menti dei più piccoli. Sempre in piazza le Sentinelle in Piedi hanno denunciato l’introduzione, avvenuta tramite sentenza, dell’abominevole pratica dell’utero in affitto in Italia, si sono mobilitate contro il ddl sulle cosiddette unioni civili e per dire no al gender nella scuola che avanza pericolosamente, legittimato anche dall’articolo 16 contenuto nella legge sulla Buona Scuola.

Ma la resistenza non può fermarsi qui e non può fermarsi oggi. Mai come ora è necessario sostenere e difendere la famiglia, cellula fondante della nostra società, promuovere il diritto di ogni bambino a crescere con il suo papà e la sua mamma, e chiedere una società che non neghi, bensì valorizzi, la ricchezza di ciascun individuo, riconoscendo la legge inscritta in ognuno di noi e nella nostra essenza di uomini e donne.

Per questo da Nord a Sud le Sentinelle in Piedi tornano a vegliare, da Milano a Roma (in Piazza Montecitorio), da Trento a Bari passando per Pontassieve, in provincia di Firenze, dove vive il Presidente del Consiglio.

In silenzio veglieremo sulla politica e le sue leggi ingiuste: il ddl sulle cosiddette unioni civili infatti non ha nulla di civile e annienta la società nella sua cellula primaria, la famiglia. Il testo, infatti, equipara le cosiddette unioni tra persone dello stesso sesso al matrimonio e apre alla pratica dell’utero in affitto, in cui si sfrutta l’utero di una donna per produrre un bambino che poi verrà comprato da due adulti, in nome di un supposto e inesistente “diritto al figlio”, e strappato ai suoi genitori biologici.

Di fronte all’ostruzionismo in aula e all’opposizione di popolo Monica Cirinnà ha annunciato “un nuovo ddl che superi il testo base ora all’esame della commissione, tenendo conto delle modifiche necessarie emerse nel corso del dibattito di queste settimane, da portare subito in aula”. Probabilmente sarà dunque presentato un testo differente nella forma ma non nella sostanza, di fronte a questi tentativi di confondere i cittadini noi continuiamo a vegliare in piazza e svegliare le coscienze.

La continua crescita di coordinamenti di Sentinelle in Piedi in tutte le Città d’Italia e anche nei Centri minori, è la dimostrazione che un popolo è consapevole del suo destino e non è più disposto a concedere deleghe in bianco a chi non dimostra di voler difendere la dignità delle donne, degli uomini e della famiglia aperta alla vita.

Vigiliamo su quanto accade nelle scuole, dove il gender viene declinato attraverso corsi più o meno espliciti di lotta al bullismo e legittimato dall’articolo 16 della Buona Scuola che prevede “l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni”, ovvero prevede che ai bambini nella scuola venga insegnato che ciascuno di noi può definire se stesso non in base al dato biologico, bensì in base alla sua percezione. Questo significa violare i bambini nella loro essenza e di fronte a questo noi diciamo no, e lo diciamo in piazza, perché non c’è verità che convinca davvero se non quella affermata pubblicamente.

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