rotate-mobile
Cronaca Zai / Viale del Lavoro

Poletti e Giannini all'inaugurazione del Job&Orienta: "Contaminazione la parola d'ordine"

Concordi i due ministri presenti ieri all'inaugurazione della 26^ edizone del Job&Orienta: "La parola d'ordine è 'contaminazione', per abbattere le barriere tra scuola e lavoro, tra sapere e saper fare"

"Imparare lavorando: in Italia si può”. Non solo si può: meglio, si deve, perché è garanzia di futuro pei i nostri giovani. Questo il messaggio lanciato ieri mattina dai ministri Stefania Giannini e Giuliano Poletti ai numerosissimi giovani presenti all’apertura di JOB&Orienta, il salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, in fiera a Verona fino a sabato 26. A sottolineare il valore di quelle modalità formative, come l’alternanza scuola lavoro e il sistema duale, che coniugano insieme lezioni in aula ed esperienze lavorative “sul campo”, con l’obiettivo di rafforzare le competenze dei giovani e di accorciare i tempi del loro ingresso nel mercato occupazionale.

Nella mattinata di avvio della 26esima edizione della manifestazione - promossa da VeronaFiere e Regione del Veneto, in collaborazione con Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (insieme a numerose altre realtà istituzionali e non solo) – i veri protagonisti sono stati però i giovani studenti, che hanno intervistato i due ministri dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Lavoro e delle Politiche sociali in un dialogo a tutto raggio, in forma di talkshow, sui temi della scuola, della formazione e del lavoro, a cura di Eni.

Job&Orienta2016_interni padiglioni-2

Tante le domande poste dai ragazzi delle scuole, preoccupati per il proprio futuro e insieme curiosi di capire bene l’utilità dei percorsi di alternanza e i vantaggi offerti dal contratto di apprendistato. Alle preoccupazioni dei ragazzi di fronte alla fatidica domanda: “Che cosa farò da grande?”, il ministro GIULIANO POLETTI ha risposto ponendo sul tavolo della discussione numerosi temi, a iniziare da quello della responsabilità. «Il ritardo di trent’anni con cui il nostro Paese sta implementando la modalità dell’alternanza non è frutto del caso ma di una scelta – o di una non scelta precisa. Abbiamo finalmente abbracciato questa sfida. È un’operazione complessa e mastodontica, al punto che l’unica possibilità di successo dipende dalla volontà di ciascuno di fare la propria parte e dalla capacità di tutti noi di lavorare assieme, nessuno escluso». Certo le strategie vanno studiate e pensate con attenzione - ha rimarcato Poletti -, ma «responsabilità significa anche saper passare dalla teoria alla pratica, e “il fare” richiede la consapevolezza che si potrà anche sbagliare e insieme la capacità di apportare le necessarie modifiche ove occorre, rimanendo orientati sempre al continuo miglioramento».

Più volte Poletti è tornato sull’urgenza del cambio di mentalità, che deve includere necessariamente «l’idea che il Paese ha di impresa. Occorre smetterla di guardare ad essa – ha affermato il Ministro – come a un luogo di sfruttamento del lavoro, una sorta di “male necessario”. La crescita si nutre di entusiasmo e cura: come possiamo averne nei confronti di qualcosa che consideriamo solo in termini di fardello inevitabile?». E rispetto alla necessità di cambiare la “logica della relazione”, Poletti ha rimarcato: «Conoscenza, sapere, cultura, scuola devono uscire dalla bolla autoreferenziale nella quale sono spesso confinate per entrare in contatto con il sistema economico, con il mondo reale: non si può più continuare a temere questa contaminazione, occorre invece accelerarla. L’apprendistato è precisamente lo strumento di questa sintesi. Stiamo lavorando su questo versante e su quello del sistema duale, che vede i ragazzi impegnati per il 50% nello studio e per il restante 50% in un’esperienza lavorativa».

Job&Orienta2016_Giannini Poletti-2

Di contaminazione ha parlato anche il ministro STEFANIA GIANNINI: «A volta la scuola comprime nei ragazzi, o rischia di farlo, le qualità, che sono gli elementi più importanti in generale nella vita di una persona, soprattutto quando si è giovani. L’apertura al mondo del lavoro che vogliamo favorire in ogni ragazzo, in particolare con l’alternanza scuola lavoro, limita questo rischio. Senza dimenticare che la conoscenza e poi il suo trasferimento in una posizione lavorativa all’interno della società sono gli elementi che più di altri restituiscono dignità alle persone».

Si tratta di un vero e proprio  cambiamento del modello didattico, che punta su sapere pratico in affiancamento alla conoscenze teorica, e che ha infranto, secondo il Ministro, dei veri e propri tabù che paralizzavano il Paese, cercando nel contempo di combattere la disoccupazione giovanile: «In passato a chi non dimostrava propensione agli studi si diceva: “Vai  a lavorare”! Oggi, grazie ad alternanza, apprendistato e contratti di formazione abbiamo rotto le barriere fra mondo della scuola e del lavoro esistenti al tempo dei nostri nonni. Così la formazione on the job permette ai ragazzi di scoprire i propri talenti e le vocazioni, alle imprese invece di incontrare prima i giovani e quindi di conoscerli meglio, in maniera più diretta». Una riforma strettamente made in Italy, ha voluto sottolineare la Giannini: «Quando abbiamo abbracciato questa sfida, ci siamo detti che valeva la pena sfruttare a pieno il “codice genetico” italiano, ovvero quello delle “botteghe rinascimentali” nelle quali sapere e saper fare erano valorizzati allo stesso livello. Il nostro modello, è quindi originale, rimodulato in chiave italiana anche attraverso l’integrazione inedita e fondamentale fra Ministero dell’Istruzione e quello del Lavoro e delle Politiche sociali».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Poletti e Giannini all'inaugurazione del Job&Orienta: "Contaminazione la parola d'ordine"

VeronaSera è in caricamento