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Cronaca Centro storico / Via Abramo Massalongo

Ripresa della scuola: dalle mascherine ai test molecolari salivari sugli alunni, tutte le strategie contro Covid

Il piano delle "scuole sentinella", le regole su distanziamento interpersonale, l'obbligo della mascherina e le altre indicazioni previste per «garantire la didattica in presenza»

Non solo green pass per il personale scolastico, in vista della ripresa delle attività didattiche è stato infatti predisposto «un documento strategico per la prevenzione e il controllo delle infezioni da SARS-CoV-2», nonché «un piano di monitoraggio per controllare la circolazione del virus negli istituti». Il fine, come comunicato dall'Istituto Superiore di Sanità, è quello anzitutto di «tutelare lo svolgimento della didattica in presenza».

Le indicazioni per «la prevenzione e il controllo delle infezioni»

Il documento strategico, diretto a tutte le scuole declina «le misure di prevenzione per l’imminente anno scolastico come il distanziamento di almeno un metro fra i banchi, l’uso delle mascherine chirurgiche, sopra i sei anni, anche da seduti, la necessità di un frequente ricambio d’aria». Queste sono solo alcune delle principali raccomandazioni indirizzate alle scuole che si trovano nel Rapporto "Indicazioni strategiche ad interim per la prevenzione e il controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (a.s. 2021-2022)", messo a punto dall'ISS, dal ministero della Salute, dal ministero dell’Istruzione, da INAIL e Fondazione Bruno Kessler, in collaborazione con il Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid-19.

Queste misure sono state definite dagli esperti per «limitare le occasioni di contagio anche in base ai futuri scenari epidemiologici che si potrebbero configurare nel corso dell’anno scolastico». Anche in zona bianca restano le «raccomandazioni su distanziamento, obbligatorietà delle mascherine chirurgiche in caso di impossibilità a mantenere la distanza di almeno un metro tra i banchi e sanificazione». Inoltre, le attività extracurriculari «sono consentite in zona bianca, mentre le stesse devono essere limitate nelle Regioni gialle, arancioni o rosse».

Il documento fa anche il punto sulle «evidenze scientifiche finora prodotte in Italia dalle istituzioni sanitarie che dimostrano come la trasmissione del virus fra i giovani sia legata più alla comunità che alla frequenza e alla sede scolastica». Gli studi scientifici dimostrano anche come «il personale scolastico non sia risultato più a rischio di sviluppare, rispetto ad altre professioni, l'infezione da Covid-19».

Il piano di monitoraggio e le "scuole sentinella"

Accanto al documento strategico è stato inoltre preparato, in stretta collaborazione con le Regioni e con esperti del settore, un "Piano di monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2" destinato alla scuola primaria e secondaria di primo grado, al fine di «sorvegliare, attraverso una "rete di scuole sentinella" la diffusione del virus in ambito scolastico anche in soggetti asintomatici». Il piano prevede «test molecolari salivari condotti, su base volontaria, su alunni nella fascia di età 6-14 anni delle scuole primarie e secondarie di primo grado presenti sul territorio nazionale». Le “scuole sentinella” «saranno indicate dalle autorità sanitarie regionali in collaborazione con gli uffici scolastici».

La campagna coinvolgerà «almeno 55mila alunni ogni 15 giorni» e sarà supportata dalla Struttura Commissariale nella sua implementazione. La scelta dei test molecolari su campione salivare è stata effettuata «poiché questi offrono un’alta precisione del risultato e garantiscono il vantaggio della facilità della raccolta del campione». In una prima fase "di avviamento" le attività di raccolta dei campioni «potranno essere eseguite nella sede scolastica con l’ausilio di personale sanitario, individuato dalle Asl competenti o dal personale della struttura commissariale». Successivamente, la raccolta dei campioni «verrà effettuata in ambito familiare rispettando le istruzioni che garantiscono la correttezza della sua esecuzione».

Il prelievo potrà essere effettuato «in modo autonomo dalla famiglia e il test consegnato in punti di raccolta». Questo permette anche «la possibilità di processare il campione per l’eventuale sequenziamento genomico virale». In caso di soggetti positivi/contatti (basso o alto rischio), si seguiranno «le indicazioni dei Dipartimenti di prevenzione sulla base delle procedure definite dalla rispettiva Regione/Provincia Autonoma, e del Ministero della Salute».

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