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Cronaca

Scontro sui Cie. Il Pdl boccia la linea leghista

Bozza: "Si apra un tavolo di confronto". Ipotesi a Villafranca, il sindaco: "Non si pu fare"

L’ennesimo capitolo sulla questione Cie (Centri di immigrazione ed espulsione) a Verona, si consuma tutta all’interno della maggioranza in Provincia. Stamane l’incontro al palazzo Scaligero voluto dal capogruppo Pdl, Alberto Bozza, in preparazione al Consiglio provinciale di domani, per il quale è già pronta una mozione del Pd a firma Vincenzo D’Arienzo. “Non siamo d’accordo con il centrosinistra che vuole escludere a priori la costituzione del Cie a Verona- annuncia Bozza- Anzi, siamo pronti a cominciare i lavori. Tuttavia chiediamo anche noi maggior chiarezza, o perlomeno un tavolo condiviso con la Lega che tempo fa aveva avanzato, anche per voce del sindaco Tosi, l’individuazione di alcuni siti nel triangolo Isola Rizza- Oppeano- Bovolone. Scelte che hanno creato non poco allarmismo sia negli amministratori locali, sia nei cittadini. A nostro parere tutte le ipotesi formate non sono idonee, e tutto ciò che chiediamo è che venga stabilito un tavolo di confronto per individuare la scelta e attuare un importante punto del Governo che abbiamo sottoscritto a livello nazionale”.

Tre sono i criteri che Bozza e il Pdl porteranno sui banchi del Consiglio: distanza ragionevole dai centri abitati, adeguate connessioni viabilistiche ed aeroportuali, e idonee misure di sicurezza per garantire tranquillità sul territorio candidato ad ospitare. Nessun sito scelto per il Pdl, nonostante la querelle innestata da Tosi e ribadita dal ministro dell’Interno Maroni in persona, che il weekend scorso, sul Garda, aveva rilanciato l’ipotesi di chiudere la “questione” entro fine mese. Ipotesi anch’essa difficile da realizzare entro i tempi previsti, qualora il tavolo di confronto venisse convocato con tutte le parti interessate. “Tutti d’accordo che il centro serva”, sembrerebbe il leit-motiv della maggioranza. Ma resta da stabilire “dove”. Nel triangolo Isola Rizza- Oppeano- Bovolone è tutto scongiurato. Non perché il Cie non “si vuole”, ma, come precisa il sindaco e onorevole leghista di Oppeano, Alessandro Montagnoli “La zona interessata è stata oggetto di richiesta da parte del Comune per farne infrastrutture a vantaggio della cittadinanza: c’è un interessamento della Croce Rossa, del Genio pontieri e per un eventuale complesso fieristico del mobile. Resta il fatto che il Cie serve a Verona”.

“Serve”, come già ribadito anche dal sindaco Tosi che a seguito del colloquio con Maroni aveva espresso la possibilità di insediarlo in zona Sacra Famiglia, in via Gelmetto. “Sono solo ipotesi che noi, a differenza di Pd e Pdl portiamo all’attenzione- annuncia il vicepresidente della Provincia Fabio Venturi- Anche in via Gelmetto sembra che la situazione non possa essere portata avanti per l’interessamento dell’esercito. Non imponiamo nulla a nessuno, ma ci dobbiamo attenere al programma di Governo che dispone l’eventuale apertura qui da noi. Il resto, è solo demagogia. Tutti vogliono i Cie ma nessuno a casa ‘propria’”.

Compatto, il Carroccio scaligero, nel ritenere chiusa la questione entro luglio, come nell’annuncio di Maroni. Continua Venturi: “Si chiuderà alla fine del mese e non è fuori discussione che si sposti l’attenzione su Villafranca, proprio per la vicinanza all’aeroporto e la distanza dai centri abitati. L’unico dubbio rimane circa la vicinanza di confine alla pista d’atterraggio”.

Serrata la battuta del sindaco di Villafranca, Mario Faccioli: “Mi sembra pura e semplice demagogia. Le cose sembrano andare alla rovescia con politici di ogni parte che rilanciano nuove e strampalate ipotesi sui Cie. Qui da noi, a Villafranca non si può fare: innanzitutto perché sarebbe molto vicino al centro abitato, e poi perché l’intera zona è interessata dall’aeronautica militare per il loro Terzo stormo. Se e quando si farà il Cie, dovranno dirlo i tecnici del ministero provenienti da Roma, non il sindaco Tosi o chi per lui”.

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