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Cronaca Cortile del tribunale

Gli Scavi Scaligeri resteranno aperti durate i lavori: individuato un secondo accesso

Il sito archeologico resterà aperto anche durante il restauro di Palazzo Capitanio, grazie ad una seconda entrata trovata dal progettista architetto Luigi Calcagni nel cortile del Palazzo della Ragione

E' stata individuata la soluzione tecnica per consentire l'accesso in sicurezza agli Scavi Scaligeri durante i lavori di restauro di Palazzo del Capitanio da parte di Fondazione Cariverona. L'annuncio è stato dato oggi a palazzo Barbieri dal Direttore generale del Comune Marco Mastroianni e dal Direttore generale di Fondazione Cariverona Fausto Sinagra, insieme al Consigliere comunale incaricato alla Cultura.
L'accesso individuato dal progettista architetto Luigi Calcagni, comunicato oggi ufficialmente al Comune di Verona - spiega Mastroianni - è nel cortile del Palazzo della Ragione, attraverso un vano scala esistente che permette di raggiungere il piano interrato ed entrare direttamente nell'area degli scavi. Al piano terra è previsto anche uno spazio accoglienza; l'accesso potrà essere utilizzato anche dai disabili, grazie all'installazione di una piattaforma-cabina elettrica. Durante i tre anni necessari per il completo restauro di Palazzo del Capitanio, quindi, gli Scavi resteranno aperti, con l'unica eccezione di un breve periodo di chiusura estiva, indispensabile per la realizzazione del nuovo ingresso”.
Sono stati necessari due mesi di riflessione - spiega Sinagra - poiché la soluzione tecnica da individuare per garantire la fruibilità degli Scavi era questione particolarmente complessa. Non è mai stata ipotizzata quindi la chiusura degli Scavi Scaligeri durante la fase di cantiere del restauro di Palazzo del Capitanio: piuttosto all'architetto Calcagni è stato chiesto di individuare una soluzione progettuale intermedia, che oltre a consentire la fruibilità degli Scavi, potesse anche diventare definitiva al termine dell'intervento, in modo da ottimizzare l'impegno economico della Fondazione, che ammonta a 400 mila euro. Ringrazio il Comune di Verona e la Soprintendente archeologica del Veneto Simonetta Bonomi per i numerosi sopralluoghi effettuati, che hanno contribuito ad individuare la miglior soluzione possibile”.

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