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Cronaca

Sboarina replica al Pd sul nuovo poligono

L'assessore: "Sar rivolto principalmente all'addestramento dei militari"

Il nuovo poligono di tiro che sarà realizzato all’interno dell’Ex cava di Forte Azzano, pur essendo adatto anche al tiro sportivo, sarà soprattutto riservato all’addestramento delle Forze dell’Ordine”.

Questa la replica dell’assessore allo Sport Federico Sboarina alle affermazioni dei consiglieri del Pd. “Il nuovo poligono – spiega Sboarina - avrà caratteristiche particolari e profondamente diverse da quelle dei poligoni di tiro già presenti in città, indispensabili per un moderno addestramento professionale delle Forze dell’Ordine, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale: per esempio permetterà esercitazioni al tiro dinamico. Inoltre la tipologia della struttura consentirà anche a Vigili del Fuoco, Protezione civile e Unità cinofile (che avranno a disposizione un’area dedicata per ogni tipologia di servizio e di intervento) di esercitarsi alla ricerca e al soccorso di persone in aree terremotate,”.

“Quanto alle ipotesi di riempire la cava dismessa con fanghi di lavorazione dei marmi o di realizzare in quell’area un bosco – prosegue Sboarina – ricordo al consigliere comunale PD Segattini che la determina del Dirigente Settore Ambiente del 2006 che approvava il progetto esecutivo per il recupero e la ricomposizione ambientale dell’ex cava Forte Azzano prevedeva un costo di 497.429 euro e che il volume della ex cava è pari a complessivi 75.000 mc e non 950.000 mc come da lui riferito. Ne consegue che il ricavo previsto dal Comune grazie al riempimento con terre e rocce da scavo ammonterebbe a soli 75.000 euro, largamente insufficienti a coprire le spese. Per quanto riguarda la realizzazione di un bosco, inoltre, ricordo che il contributo regionale per la forestazione ammontava a soli 12.000 euro e quindi, trattandosi di una zona periferica con possibili problemi di sicurezza, questo tipo di intervento comporterebbe costi eccessivi di manutenzione: noi abbiamo preferito invece assegnare fondi ad interventi di piantumazione in aree verdi maggiormente fruibili e con costi minori di manutenzione. Infine – conclude Sboarina - la soluzione attuale non va a pregiudicare la futura disponibilità di volumi per eventuali ricomposizioni ambientali.”.

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