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Ordinanza di Zaia, il sindaco Sboarina: «Sanzionati a Verona tre "negazionisti" senza mascherina»

Così il primo cittadino di Verona Federico Sboarina: «Tutti quelli che sono negazionisti del virus bisognerebbe che si facessero un giro nei nostri ospedali che continuano ad essere sotto pressione»

Il sindaco di Verona Federico Sboarina durante la conferenza stampa di oggi, lunedì 16 novembre, ha fatto un bilancio relativo al primo weekend dall'entrata in vigore dell'ordinanza regionale di Zaia. Il primo cittadino scaligero ha esordito soffermandosi proprio su questo aspetto: «Ricordo, poiché mi sono accorto che non a tutti era chiaro, che l'ordinanza entrata in vigore alla mezzanotte di venerdì era un'ordinanza regionale». Il sindaco si è poi soffermato sulla nuova disposizione del mercato allo Stadio, evidenziando la buona riuscita dell'edizione di sabato, quindi ha analizzato il weekend nel centro storico: «Anche qui, - ha detto Sboarina - non si sono visti quegli affollamenti che si erano visti nello scorso fine settimana, grazie ad un grande lavoro da parte delle forze dell'ordine. I controlli sono stati fatti soprattutto a titolo informativo, poiché chi doveva andare in un bar, ristorante o entrare per comprare qualcosa, aveva comunque titolo per farlo. Per questo si è invitato chi voleva accedere per fare la semplice passeggiata "senza meta" di andare altrove, proprio per evitare che si creassero degli affollamenti».     

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Il sindaco ha dunque ribadito che «si è raggiunto l'obiettivo che l'ordinanza della Regione Veneto si era prefissato». Sboarina ha poi aggiunto: «È chiaro che ci sono due pilastri da garantire: il primo è quello della "salute", dall'altra parte è evidente che ci sono i negozi che vanno in difficoltà se meno persone vanno in centro, perché così si raggiunge l'obiettivo di non creare affollamenti, ma i negozi entrano in sofferenza. Mi permetto allora di fare questa riflessione: ci sono anche altre Regioni dove si dice "così diventa tutto molto difficile", e allora vi sarebbero da fare delle chiusure accompagnate però da ristori economici da parte del Governo, garantendo la salute della comunità ma anche la nostra economia. Certo è difficile trovare un equilibrio».

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Il sindaco Sboarina ha poi fornito qualche dato in relazione ai controlli del fine settimana: «Sono state controllate 257 persone e 23 esercizi commerciali. Per quanto riguarda le attività commerciali, sabato ne sono state sanzionate due che avevano aperto nonostante vi fosse il divieto imposto dall'ordinanza regionale che aveva esteso anche alle medie e grandi strutture di vendita la chiusura nei giorni prefestivi e festivi. Sempre sabato è stato poi sanzionato un "banco" al mercato per il mancato rispetto dei provvedimenti nelle ordinanze».

Il primo cittadino di Verona ha poi aggiunto: «Domenica sono invece state sanzionate quattro persone, di cui tre che si trovavano insieme tra di loro e che possiamo chiamare dei "negazionisti", poiché non indossavano la mascherina e non avevano alcuna intenzione di farlo, con tanto di improperi detti prima agli agenti della polizia locale poi ad altre pattuglie delle forze dell'ordine. Insomma, non c'era verso poiché negavano che ci fosse il virus nella nostra città. Ecco, - ha poi aggiunto Sboarina - a tutti quelli che sono "negazionisti" del virus dico che bisognerebbe si facessero un giro all'interno dei nostri ospedali che continuano ad essere sotto pressione, sia a livello di pronto soccorso, sia a livello di posti letto, sia a livello di terapie intensive. Perché ricordo che il livello di riempimento dei nostri ospedali, che è ciò che più preoccupa in questa pandemia, viene sempre qualche settimana dopo l'aumento dei contagi: le persone si contagiano, qualcuno poi peggiora e quindi solo successivamente vi sono i ricoveri e, se poi uno peggiora ancora, si passa alla terapia intensiva. I nostri ospedali sono ancora pesantemente sotto pressione. L'emergenza sanitaria nei nostri ospedali non è finità né calata in questi giorni».  

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Il sindaco ha poi annunciato la proroga dell'ordinanza relativa all'estensione fino alle ore 22 della fascia oraria di accesso libero alla Ztl in città, proprio per consentire e favorire l'acquisto di prodotti d'asporto nei locali: «Su questo apro una parentesi, poiché ci arrivano molte segnalazioni di bar aperti dopo le ore 18. In realtà dai controlli effettuati il più delle volte si tratta di locali aperti perché fanno appunto il servizio d'asporto e quindi possono farlo fino alle ore 22. Servizio d'asporto che non è il "delivery", ma la possibilità per i clienti di entrare, fare l'acquisto e tornare a casa. Quello che è inibito dalle ore 18 è solo il servizio ai tavoli, mentre il servizio d'asporto è consentito». Sboarina ha infine concluso riprendendo una precedente riflessione: «Il tenere aperto in queste condizioni, per i locali sta forse creando più problemi che non vantaggi. Quindi la riflessione è che forse è meglio arrivare ad un lockdown più duro, ma accompagnato da ristori economici importanti per tutte le attività che si devono fermare».

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