Sanit privata in crisi: "La Regione ci ascolti"
I sindacati: "Da 4 anni manca un contratto nazionale e l'adeguamento stipendi"
Le trattative per il rinnovo contrattuale si sono arenate sulla questione del mancato adeguamento, da parte della Regione, delle tariffe relative alla compensazione delle attività sanitarie. L’Aiop ne chiede un incremento, mentre la regione propone una riduzione significativa. L’assessore regionale alla sanità Sandro Sandri si è impegnato per sbloccare le trattative in alcuni incontri ed ha condiviso le difficoltà del personale coinvolto, ma ad oggi il confronto si è arenato.
“Questa situazione di stallo – dichiarano Marj Pallaro, segretaria regionale della Cisl Funzione Pubblica e Corrado Corradi, referente per la provincia di Verona – impedisce di soddisfare le giuste pretese dei lavoratori e delle lavoratrici che non ottengono il riconoscimento degli aumenti contrattuali e ci stanno rimettendo in media tra i 70 e 100 euro mensili. Inoltre aspettano ancora il saldo degli arretrati, che oscillano tra i 2.800 e i 6.800 euro. Cifre importanti per alleviare gli effetti della crisi in molte famiglie. Se alla sanità privata venisse anche solo riconosciuto l’incremento previsto dal “Patto per la Salute” (+ 3% sull’importo dell’anno precedente, pari a circa 400 milioni di euro, di cui 162 milioni in conto capitale), cioè il 3% per tutta la regione la spesa sarebbe di circa 10 milioni e con questo stanziamento la vertenza sverrebbe chiusa. La mobilitazione è in atto e le organizzazioni sindacali di categoria, tra cui la CISL Funzione Pubblica, stanno valutando azioni di protesta nei confronti degli organi istituzionali regionali, come responsabili del sistema sanitario e dell’Aiop, in qualità di datore di lavoro.