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Cronaca San Giovanni Lupatoto / Via Ugo Foscolo

"Paga o tuo figlio va in carcere", arrestato truffatore a San Giovanni Lupatoto

Si tratta di un 27enne napoletano che ha colpito due volte, ma solo il secondo raggiro è stato scoperto in tempo dai carabinieri che hanno colto il giovane sul fatto

Ha colpito due volte, sempre a San Giovanni Lupatoto e raccontando sempre la stessa storia. La prima volta il 19 ottobre e purtroppo la vittima non ha potuto riavere indietro ciò che le era stato portato via con l'inganno. Durante la seconda truffa, il 10 novembre, il 27enne napoletano P.A. è stato invece colto sul fatto è arrestato dai carabinieri. Ieri, 14 novembre, il suo arresto è stato convalidato ed ora si trova nel carcere di Montorio per truffa aggravata.

L'odioso copione è lo stesso: una telefonata che terrorizza un'anziana che vive da sola in casa, facendole credere che se non avesse pagato un avvocato, il figlio sarebbe finito in carcere per aver provocato un incidente stradale. Tutto falso, ma tutto molto credibile tanto che il 19 ottobre ad essere ingannata è un'anziana di 86 anni che, presa dal panico ha raccolto 600 euro, 157 grammi di oggetti in oro e ha consegnato tutto al truffatore che si era presentato come uomo di fiducia dell'avvocato che avrebbe tolto dai pasticci il figlio dell'anziana. La donna le ha anche consegnato il bancomat con il pin e P.A. ha potuto prelevare anche 500 euro allo sportello. L'anziana raggirata, caduta nell'inganno, non ha avuto il tempo di verificare quanto il truffatore le avesse raccontato. Solo alla fine, quando ha chiamato il figlio, ha capito tutto e ha denunciato il fatto ai carabinieri che dalle immagini delle telecamere del bancomat hanno dato un volto al truffatore anche se non sono riusciti ad identificarlo.

Ci riusciranno meno di un mese dopo, cogliendo sul fatto il 27enne tornato da Napoli per colpire di nuovo a San Giovanni Lupatoto. L'obiettivo era una vedova 70enne, che ha ricevuto la chiamata di un uomo che diceva di essere il maresciallo dei carabinieri di Verona. Al telefono la donna veniva informata che il figlio aveva causato un tamponamento e che nell'incidente c'erano stati anche dei feriti. Il figlio era stato così trattenuto in caserma e si era messo in contatto con un suo avvocato di fiducia che con 2.800 euro lo avrebbe salvato dal carcere e gli avrebbe salvato la patente. Il figlio della donna è un autista e quindi senza la patente non avrebbe potuto lavorare. Per questo la donna si preoccupa tantissimo e confessa di non avere tutti quei soldi in casa. Dall'altra parte della cornetta il truffatore le dice che avrebbe atteso che la donna fosse tornata con i soldi dall'ufficio postale dove li teneva conservati, la raccomandazione però era di non farne parola con nessuno. All'ufficio postale un'amica della 70enne si accorge dell'agitazione della donna, che riesce solo a ritirare 1.600 euro. Caso vuole che proprio in quel momento, proprio nell'ufficio postale ci sia il vero maresciallo dei carabinieri di San Giovanni Lupatoto che riesce a farsi raccontare tutta la storia dalla signora e capisce che è in corso una truffa. Aiutato dai colleghi del nucleo operativo e radiomobile di Verona, il maresciallo vero elabora un piano: lui si sarebbe nascosto nella casa della donna per seguire la vicenda, mentre gli altri colleghi si sarebbero appostati all'esterno per eseguire l'arresto, una volta che il truffatore si sarà allontanato dalla vittima. E il piano funziona. Il 27enne ambulante viene arrestato in flagranza e portato in carcere. Lo spirito di osservazione e la memoria dei carabinieri, permetterà poi ai militari di ricostruire anche la truffa avvenuta il 19 ottobre e così in sede di convalida a P.A. gli sono stati contestati entrambi gli eventi criminosi.

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