Fondazione Arena. Sindacati pronti a trattare con responsabilità il salvataggio
Domani, 3 marzo, riparte il braccio di ferro con la direttrice Tartarotti. Ma il clima si è fatto molto più disteso anche a seguito del convegno organizzato dalle sigle sindacali
Domenica 29 febbraio nella Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico i sindacati hanno tenuto un convegno per rispondere alla domanda: "La Fondazione Arena è una risorsa o un problema per la città di Verona?".
I risultati ottenuti con l'Art Bonus e gli interventi del convegno hanno fatto emergere come la Fondazione Arena sia un'istituzione identitaria della città e del territorio. Per questo la sua salvaguardia è responsabilità di tutti, una responsabilità che deve prevalere sulle polemiche e sulle minacce, in sostanza sul clima difficile che si è venuto a creare.
Sindacati dunque in piena distensione, pronti a ragionare su un piano più ampio. Pronti anche a ragionare su una fine programmata dell'occupazione della sala Fagiuoli di via Roma, mentre domani, 3 marzo, riparte la trattativa con la direttrice Francesca Tartarotti sulla legge Bray. Sindacati forti anche del sostegno sempre più diffuso di cittadini e forze economiche, che chiedono a gran voce il salvataggio della Fondazione.
Intanto Roberto Bolis è stato scelto per svolgere l'incarico, a titolo gratuito, di Capo ufficio stampa e Portavoce del Sovrintendente della Fondazione Arena. Una scelta che vede la contrarietà del sindacato Cub, confederazione unitaria di base, secondo cui Bolis è "l’uomo più pagato e il funzionario più potente del Comune di Verona. Dicono che le sue prestazioni siano impagabili. Contatti fitti nelle redazioni veronesi, articolate relazioni con i media nazionali. È da anni autorizzato ad essere consulente nell’ambito della comunicazione della casa di cura Pederzoli S.p.a di Peschiera del Garda. Non è che il cappello (di Bolis, ndr) faccia un po’ troppa ombra?".
