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Tradiscono l'anziana vicina e le rubano 10 mila euro dal conto corrente

Un'82enne ha affidato, per casi di necessità, le proprie chiavi di casa alla donna che le abita di sotto, ma questa ne avrebbe approfittato con la complicità della figlia e avrebbe iniziato a prelevare denaro a sua insaputa

Avrebbero approfittato della fiducia che l'anziana aveva riposto in loro, per prelevare dal suo conto corrente senza lei se ne accorgesse, ma alla fine si è alzato il sipario e per entrambe sono scattate le manette. La vicenda è stata raccontata dal dirigente della Squadra Mobile del Polizia di Stato di Verona, Roberto Di Benedetto, nella conferenza stampa che si è tenuta in Questura il 14 febbraio. 

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L'indagine ha preso il via il 12 dicembre 2018, quando una donna di 82 anni, residente in città nella zona di corso Milano, è scesa nella banca sotto casa per effettuare il pagamento di 700 euro relativo alle spese condiminiali. Quando però è stato il momento di effettuare il bonifico, l'operazione non è andata a buon fine e l'impiegata ha spiegato alla donna che sul suo conto non risultava esserci disponibilità. Stupita, l'anziana ha chiesto di effettuare una verifica dal momento che le risultava fossero presenti circa 10 mila euro, ma anche il secondo controllo ha dato lo stesso esito. 
A quel punto l'impiegata ha chiamato le due figlie dell'82enne, che non abitano con lei, e tutte insieme hanno iniziato a ricostruire i movimenti bancari del conto corrente, notando alcune anomalie. A partire dalla metà di agosto infatti, a quello stesso sportello Atm, risultava fossero stati fatti 32 prelievi, per un totale di 10 mila 370 euro, alle prime ore del mattino o in seconda serata, in orari incompatibili con lo stile di vita della donna. È scattata così la denuncia alla Polizia, che ha messo in moto gli investigatori. 

Gli inquirenti allora hanno iniziato ad analizzare le figure che giravano attorno all'anziana: questa ha raccontato loro che l'unica ad avere le chiavi di casa sua era la vicina che abitava al piano inferiore, alla quale le aveva lasciate, come fanno molti, nel caso in cui fosse rimasta chiusa fuori. Le attenzioni delle forze dell'ordine hanno iniziato a focalizzarsi sulla donna (M.N., veronese di 62 anni), la quale aveva una figlia (M.F., veronese di 27 anni) che settimane prima che iniziassero i prelievi anomali, aveva memorizzato il codice PIN del bancomat sul telefono della vittima, come da quest'ultima richiesto (e raccontato poi alla Polizia) nell'eventualità non riuscisse a ricordarlo. 

Su consiglio della Squadra Mobile allora l'anziana, il 17 dicembre, ha fatto installare una telecamerina nascosta che riprendesse la borsa che conteneva il portafogli con la carta magnetica: una mossa che ha dato i suoi frutti il 19 gennaio (come si vede dal filmato in alto). Dopo due occasioni in cui la vicina è entrata nell'abitazione senza compiere nulla di sospetto, quel sabato è passata a suonare la porta dell'anziana per recarsi da una terza abitante del condominio e scambiare due parole. M.N. però avrebbe abbandonato prima la conversazione per tornare nella casa e prendere il bacomat, dopodiché sarebbe stata raggiunta dalla figlia ed insieme avrebbero provato a prelevare. Dalla volta precedente però l'82enne aveva cambiato i parametri del proprio conto, abbassando la quantità di denaro che era possibile ottenere, così le due se ne sono andate a mani vuote. 

Ottenuto il filmato, gli uomini della Questura si sono rivolti al Pm Zenatelli che, insieme al Gip Gori, ha concordato con il risultato delle indagini, ritenendo le due donne le presunte responsabili anche dei prelievi anomali compiuti tra agosto e dicembre. Con l'accusa di utilizzo indebito di carte di credito e furto aggravato, il 13 dicembre per le due sono scattati gli arresti domiciliari, in attesa che prenda il via il processo a loro carico. 
Sul loro conto corrente è scattato inoltre il sequestro preventivo di 10 mila 370 euro, ovvero la somma di cui si sarebbero appropriate. 

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