Rosticceria mobile diventa "fissa" senza permessi: pagherà 10mila euro
Il commerciante itinerante nei giorni scorsi era stato raggiunto da una sanzione di 5mila euro (per non averne voluti spendere poco più di 100) e ora dovrà versare anche l'indennità di occupazione del suolo pubblico al Comune
La Direzione Commercio del Comune di Verona ha avviato l'iter amministrativo per recuperare l'indennità di occupazione del suolo pubblico che un commerciante itinerante non aveva corrisposto.
Si tratta di 4.681 euro che il titolare di una rosticceria mobile deve versare nelle casse comunali per aver trasformato la sua attività da itinerante a posto fisso.
L'importo è stato calcolato sulla base dei parametri previsti dal regolamento specifico in vigore nel Comune di Verona, ovvero sulla base della superficie occupata, 25 metri quadri, per trenta giorni aumentata del 50%.
L'iter amministrativo è legato agli accertamenti che la polizia municipale ha effettuato sull'artigiano a seguito di un controllo effettuato nel settembre scorso, quando una pattuglia verificò che il veicolo era privo della copertura assicurativa.
Per evitarne la circolazione stradale e le conseguenze in caso di eventuali incidenti, i vigili avevano disposto l'applicazione di una ganascia bloccaruota. Il titolare poi aveva riattivato la polizza senza però chiedere la rimozione del ceppo, per evitare di pagare l'uscita dell'addetto: poco più di cento euro.
Così facendo aveva però convertito la sua attività da itinerante a posto fisso, considerato che gli era impossibile lasciare l'area trascorse le due ore previste.
A terra erano presenti anche un tavolino con sedie e il generatore elettrico, attrezzature delle quali non è consentito il posizionamento alle attività itineranti.
Per questo motivo era scattata la sanzione di 5.164 euro, alla quale si aggiunge questo importo di 4.681 euro per il recupero dell'indennità di occupazione di suolo pubblico.
Nelle prossime settimane sarà notificata la sanzione relativa a questa occupazione di suolo pubblico irregolare, del valore di 1.560 euro, pari ad un terzo dell'imposta.
