L'incendio alle Cartiere Fedrigoni è scoppiato giovedì 2 luglio nel pomeriggio e ad andare distrutti non sono stati solo i locali dell'edificio. Infatti, distrutti metaforicamente sono anche i lavoratori dell'azienda e i residenti di via Tombetta, che ammutoliscono alla vista delle mura annerite dal fuoco. Nel frattempo, sul posto sono arrivati i tecnici dell'Arpav per un sopralluogo e rassicurano che "I composti rilevati risultano inferiori ai limiti di legge", secondo quanto riportato dal quotidiano L'Arena.

"Ci hanno chiamati uno a uno per dirci di stare a casa e che ci avviseranno quando potremo tornare al lavoro. Siamo tutti disposti ad anticipare le ferie e adeguarci a spostamenti temporanei in altre filiali, purché non sia avviata la cassa integrazione. L'azienda quest'anno ci ha comunicato di avere avuto un fatturato a giugno che ha registrato più 22% e sta facendo investimenti nell'area dell'impasto dove è in fase una ristrutturazione. Speriamo che continui su questa linea". Queste le parole dei dipendenti delle Cartiere Fedrigoni, sentiti da L'Arena. Come ha dichiarato l'amministratore delegato Claudio Alfonsi, 15 dipendenti andranno in trasferta nella sede trentina e 7 in quella marchigiana

Intanto, ancora sconosciute le cause dell'incendio, forse un macchinario oppure dei lavori fatti sul tetto. In ogni caso, ci vorrà almeno un mese per riaprire lo stabilimento, anche se non tutta la produzione è andata perduta nel rogo ma solo una parte.