rotate-mobile
Cronaca Palù / Via Val Nuova

Un fulmine non avrebbe lasciato scampo all'operaio al lavoro su un traliccio a Palù

Roberto Bovi ha perso la vita nel primo pomeriggio di domenica, mentre eseguiva un intervento di riparazione sulla linea elettrica in via Val Nuova. I vigili del fuoco hanno dovuto attendere che il maltempo si placasse, prima di recuperare il corpo, rimasto bloccato a 6 metri d'altezza

Un fulmine, che ha colpito il traliccio su cui stava lavorando, avrebbe causato la morte di Roberto Bovi, l'operaio 40enne di Enel Energia che nel primo pomeriggio di domenica si trovava al lavoro a Palù, in via Val Nuova. 
Il lavoratore, residente a Tregnago, era in reperibilità ed insieme ad altri tre colleghi si era recato sul posto per un intervento di riparazione. Staccata l'elettricità dai cavi, il 40enne era salito a sei metri d'altezza con una scala e si era messo all'opera, quando ha iniziato a piovere: a quel punto un fulmine avrebbe colpito il palo dell'alta tensione, senza lasciargli scampo. In suo soccorso è arrivato il personale del 118 con ambulanza ed elicottero, ma ha potuto solo constatarne il decesso, mentre i vigili del fuoco hanno dovuto attendere che il maltempo si placasse per recuperare il cadavere dello sfortunato operaio, rimasto bloccato a sei metri d'altezza: il pericolo per i pompieri infatti era che un'altra saetta colpisse il traliccio, mettendo a rischio anche la loro vita. 
Sul posto si sono diretti anche i carabinieri della stazione di Zevio e i tecnici Spisal, i quali avranno il compito ricostruire la dinamica degli eventi e riferire poi al pm di turno: se venisse confermata l'ipotesi del fulmine, è probabile che non vengano attribuite resposabilità a terze persone. Resterebbe da capire come mai Bovi non abbia interrotto il proprio lavoro, quando la pioggia ha iniziato a scendere.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Un fulmine non avrebbe lasciato scampo all'operaio al lavoro su un traliccio a Palù

VeronaSera è in caricamento